Cronaca

Caduta da due metri e mezzo, tunisino deceduto in una ditta di Pozzaglio Fim Cisl e Fiom Cgil: 'Chiarezza sull'accaduto e sostegno alla famiglia della vittima"

Sopra, i vigili del fuoco nell’impianto lavorativo (foto Sessa)

AGGIORNAMENTO – Uomo deceduto in seguito a una caduta da un’altezza di circa due metri e mezzo. E’ quanto avvenuto attorno alle 14,30 di giovedì in un impianto lavorativo di Pozzaglio. Il soccorso medico è stato chiamato all’intervento in via Primo maggio, alla ditta Perri. Un intervento purtroppo inutile. Un tunisino, classe 1977, dipendente della ditta Peri, ha infatti perso la vita. Si tratta di uomo residente nel Lodigiano (H.L. le iniziali note).

Sul posto, oltre al soccorso medico, sono intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri e l’Asl per le verifiche previste in questi casi. Nessun testimone ha assistito all’incidente. Il corpo è ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Secondo una prima ricostruzione l’uomo è caduto mentre stava lavorando sopra un container, sul quale erano in fase di posizionamento alcune travi. Ha battuto la testa al suolo e questo colpo avrebbe provocato il decesso immediato.

AGGIORNAMENTO DEL 27 GIUGNO – L’INTERVENTO DEI SINDACATI

Fim Cisl e Fiom Cgil, con una nota diramata nella giornata di venerdì, chiedono chiarezza sull’accaduto e invitano la ditta Perri a valutare azioni di sostegno nei confronti dei familiari della vittima. Ecco il comunicato.

La FIM-CISL e la FIOM-CGIL di Cremona esprimono commosso cordoglio ai familiari del lavoratore deceduto.

È necessario e sosteniamo la necessità di dare una risposta immediata, rappresentata dalla proclamazione del fermo produttivo.

A tutto ciò deve seguire un attento lavoro d’ indagine delle autorità competenti, al fine di individuare le precise responsabilità che hanno portato a registrare questo nuovo incidente mortale nel settore metalmeccanico.

Respingiamo sin d’ora qualsiasi tentativo che voglia scaricare, ancora una volta, la responsabilità solo ed esclusivamente sul lavoratore.

Le voci di segnalazione e di richiesta di intervento dei nostri delegati RLS, RSU e dellOO.SS spesso vengono ignorate. Alle ditte appaltanti, una volta affidato il lavoro, spesso viene lasciata carta bianca e non vengono adeguatamente controllate. I lavoratori di queste ditte, all’ interno di una stessa ditta, spesso sono considerati lavoratori di serie B, con meno diritti, meno tutele, meno salario, o con il ricatto continuo del posto di lavoro.

Anche su questo infortunio ci sarà una verità giuridica su quanto accaduto. Ma ancora una volta le vere motivazioni del perché quel lavoratore, si trovava in una situazione in cui non doveva stare, verranno sottaciute e abilmente si dimostrerà che l’azienda era in regola.

Chiediamo un incontro, urgente, con il Gruppo Peri al fine di valutare le dinamiche dell’ infortunio e determinare le condizione perché quanto accaduto non si ripeta più. Pensiamo, inoltre, che l’ azienda Peri valuti le opportune azioni di sostegno nei confronti dei familiari della vittima.

I vigili del fuoco sul posto (foto Sessa)

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