Cronaca

I beni culturali della Diocesi di Cremona grandi esclusi dai Fondi regionali

Nessuno tra i progetti delle Diocesi di Cremona e di Crema è stato approvato nell’ambito dei ‘Fondi di Rotazione 2013’ della Regione Lombardia. Lo denuncia monsignor Achille Bonazzi, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali. “Da parte della Regione Lombardia non sono stati assegnati contributi sui «Fondi di Rotazione 2013» per nessuno dei progetti presentati dalle nostre parrocchie, così come è accaduto per quelle cremasche” ha detto il sacerdote, intervenendo sul sito della Diocesi di Cremona. Infatti, “per nessuno dei cinque progetti presentati rispettivamente da S. Leonardo di Casalmaggiore, Castelleone, Grontardo,  Rivarolo del Re e Romanengo – per un importo di oltre 900.000 euro – è stato erogato un contributo”. Il dubbio, per il sacerdote, nasce spontaneo: “Può essere che l’istruzione della pratica per qualcuna di queste comunità non sia stata corretta; ma proprio tutte?” si chiede don Bonezzi. Ancora maggiore è stato lo stupore nel constatare, scorrendo l’elenco degli assegnatari sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia di venerdì 20 giugno, “che in elenco non risultava nessuna parrocchia delle dieci diocesi lombarde”.

“Certamente s’impone una riflessione, anche alla luce del fatto che a seguito del terremoto del 2012 i responsabili regionali avevano affermato che per due anni i fondi sarebbero stati incanalati esclusivamente per gli edifici danneggiati e sottoposti a vincolo delle province di Cremona e Mantova, fatto osservato per i fondi del 2012, ma non per quelli del 2013 – evidenzia il sacerdote -. Forse se vedesse la luce la tanto auspicata ‘Legge d’Intesa’ tra Regione Lombardia e Consulta Regionale Ecclesiastica ci si potrebbe coordinare meglio, anche in vista di Expo 2015. Giovedì 26 giugno si terrà a Milano la Consulta Regionale Ecclesiastica. Ha assicurato la sua presenza il dottor Giuseppe Costa, Direttore vicario del settore Cultura della nostra Regione: l’auspicio è che si chiarisca che cosa s’intende fare. Rimane comunque l’amarezza per l’essere stati esclusi: ancora una volta si sottolinea che la conservazione dei nostri beni è fondamentalmente sulle spalle dei fedeli”.

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