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Piante e animali perduti rivivono a Guastalla Nel weekend, kermesse di tradizioni contadine

Sabato 24 e domenica 25 la kermesse delle tradizioni contadine. Fiori,frutti antichi e animali da fattoria. Torna il raduno dei tabarri. Anche un tour nelle campagne della Bassa su carrozze d’epoca trainate da una locomotiva a vapore ed escursioni sul Po Attese migliaia di visitatori. Stand da ogni parte d’Italia.

Guastalla –  Torna nel wek end la kermesse più importante dell’anno. Nelle vie e nelle piazze della “capitale della Bassa” rivivranno, sabato e domenica prossimi, “Piante e animali perduti”, maxi esposizione a cadenza annuale che mette in vetrina essenze vegetali ormai rare, frutta e sapori dimenticati,farine e farinacei, vini tipici locali, carni bianche e rosse,  animali provenienti da allevamenti specializzati nella conservazione di specie tpiche,incontri culturali e di spettacolo.

Molte le novità di quest’anno (edizione n.15): ad esempio il primo raduno di nomi e cognomi di fiori e animali. Sono dunque attese tante Rosa, Viola, Margherita ma anche Iris o Jasmine accanto  ai signori Volpe,Rana o Grillo.  Altro raduno curioso è quello riservato al tabarro, giunto ormai alla sesta edizione.All’antico mantello lungo fino a terra, di origini nobili – una storia che risale addirittura agli antichi romani – viene riservato quest’anno una attenzione particolare (persino una sfilata in piazza Mazzini con giuria).

Ma è soprattutto la parata di piante e fiori (ci saranno  tutte le rose del mondo) , il padiglione degli animali oramai rari (ad esempo  la Chianina, razza antichissima, è il bovino più grande che esista; i tori possono raggiungere il peso di 17 quintali per una altezza al garrese di 2 metri;la carne è magra e a basso contenuto di colesterolo) a suscitare ammirazione e “code” di visitatori.

Come sempre l’offerta di formaggi e salumi – ci sono produttori provenienti da ogni parte d’Italia – la farà  da padrona .Così come il miele (sostanza complessa, biologicamente attiva e viva) avrà un ruolo di primo piano.  Nella confinante provincia di Mantova, tanto per citare un territorio ben presente alla kermesse guastallese,    sono presenti ben 4.400 alveari disposti in circa 250 apiari a conferma di quanto il prodotto , presente addirittura con l’uomo neolitico e nel mondo greco-romano che utilizzava il miele per i suoi effetti tonificanti – sia “made in Italy”. Cremona interverrà con le sue eccellenze (torrone, salumi e insaccati). Da Parma è atteso il suino nero, vero capolavoro della natura (se ne erano perse le tracce verso la fine degli anni ’50).

La kermesse rilancia pure il fascino degli antichi mestieri nei campi (che saranno attraversati da un tour su carrozze d’ epoca trainate da una locomotiva a vapore).Oltre 300 gli espositori. (e.p.)

 

 

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