Cronaca

Associazioni di categoria, i Giovani ai candidati: 'Vogliamo contare di più'

I giovani hanno deciso di dire la propria in campagna elettorale. Per questo motivo i gruppi giovani delle associazioni di categorie, che compongono il tavolo di coordinamento chiamato Giovani a Confronto ha voluto mandare un chiaro messaggio ai candidati sindaco di Cremona, portando avanti richieste ben precise. A partire proprio dalla volontà di “contare di più”, di essere “maggiormente considerati”. Come ha evidenziato Stefano Allegri, presidente dei Giovani industriali di Cremona: “Vorremmo che coloro che andranno ad amministrare la città nei prossimi cinque anni si impegnassero a creare un organo consultivo a cui possano partecipare i giovani delle categorie economiche della città al fine da poter esprimere il proprio consiglio o parere tecnico su tematiche come l’occupazione e altre questioni”. La volontà dei gruppi giovani è che “Cremona esca dal lassismo in cui da tempo si trova, e riesca a recuperare degli spazi di condivisione con altri comuni del territorio. Abbiamo delle eccellenze: dalla musica all’agroalimentare. Tutte cose che devono essere valorizzate in vista dell’appuntamento con Expo 2015, che deve essere sfruttato come trampolino di lancio”.

Sul fronte commercio le richieste riguardano chiaramente il problema della morìa di negozi in centro storico. “La situazione è disastrosa e l’amministrazione negli ultimi anni non ha aiutato molto. I problemi sono noti: tariffe dei parcheggi troppo alte, una pedonalizzazione di corso Garibaldi fatta male, il dilagare dell’abusivismo.. – spiega Marco Stanga (Confcommercio) -. E’ vitale ora spingere sul trasporto tra Cremona e Milano per consentire a chi arriverà in Italia in occasione dell’Expo di raggiungere agevolmente anche a Cremona. Infine chiediamo uno stop serio e deciso alle autorizzazioni per realizzare nuovi centri commerciali”.

Dal mondo agricolo arriva invece un disperato appello a intervenire per risolvere il problema delle nutrie, che “ci stanno invadendo, rovinando i raccolti e gli argini e provocando incidenti – si lamenta Alda Dalledonne, presidente dei giovani di Confagricoltura -. Serve un piano di difesa del territorio. Inoltre, in vista di Expo 2015, chiediamo di valorizzare i prodotti locali creando degli specifici percorsi di degustazione in collaborazione con i ristoranti e impostando degli eventi ad hoc”.

Sempre sul fronte agricolo si chiede più attenzione al terreno agricolo, che “di anno in anno viene eroso – spiega Giacomo Maghenzani (Coldiretti) -. Bisogna fermare questo fenomeno e allo stesso tempo promuovere i prodotti del territorio, implementando la vendita a chilometro zero e creando accordi con le mense scolastiche. Infine ritengo sia necessario ampliare le convenzioni che il Comune fa con gli agricoltori per effettuare servizi diversi”.

Il mondo dell’artigianato fa invece un appello al futuro sindaco, “affinché quando vengono appaltati dei lavori in città siano affidati direttamente alle piccole aziende del territorio, senza passare da subappalti che rallentano le tempistiche – evidenzia Michele Venturini (Cna). Fondamentale anche il marketing territoriale di Cremona, pensandolo nell’ottica di un asse tra Cremona, Piacenza e Parma, nella valorizzazione delle rispettive peculiarità attraverso iniziative mirate: pensiamo ad esempio a mettere insieme Ponchielli, Monteverdi e Stradivari con Verdi”.

La questione degli appalti sta a cuore anche all’Ance, il cui presidente del gruppo giovani, Fabio Bettoni, ricorda che non si può prescindere “da questioni fondamentali, come lo studio di una mobilità sostenibile, una maggior cura della sicurezza e soprattutto la predisposizione di uno sportello comunale per l’Europa, che consenta l’accesso ai finanziamenti europei”.

Dal punto di vista fiscale il problema principale è legato alle tempistiche: “Sulla Tasi non è ancora stato deliberato nulla in vista della scadenza del 16 giugno e i cittadini non sanno come muoversi – spiega Angelo Pirali (Giovani commercialisti) -. Urge anche una semplificazione a livello tributario: lo scorso anno sono state deliberate ben 15 aliquote Imu. In questo modo diventa più difficile riuscire a lavorare bene e soprattutto incrementa il rischio di commettere errori”.

l.b.

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