Cronaca

Doppio patteggiamento: due anni per rapina e otto mesi per evasione

Ha patteggiato due anni di reclusione, Mattia, 33 anni, il cremonese arrestato nell’agosto del 2013 per aver messo a segno una rapina al Bocciodromo insieme ad un complice. Quando era stato ammanettato, alle forze dell’ordine aveva detto che se non fosse stato bloccato avrebbe continuato a fare rapine. Poco prima di presentarsi davanti al giudice Guido Salvini per il patteggiamento, il 33enne, pregiudicato e con problemi di tossicodipendenza, aveva patteggiato altri otto mesi con il giudice Pio Massa, questa volta per essere evaso dai domiciliari. Ieri pomeriggio verso le 15 una pattuglia dei carabinieri ha sorpreso il 33enne ai fuori dalla propria abitazione. L’uomo si trovava ai giardini pubblici di piazza Patrioti e stava rientrando a casa. Quando si è accorto della presenza dei militari, ha iniziato a correre, riuscendo a raggiungere prima di loro la sua abitazione. Ma non è stato sufficiente ad evitare l’accusa di evasione. I carabinieri, infatti, lo avevano notato fuori casa e per di più ha aperto la porta della sua abitazione con il fiatone, chiaro segno che si era affrettato a rientrare. Inutile la sua giustificazione del fatto di essere uscito in cerca di un lavoro. Dopo il patteggiamento, è tornato ai domiciliari. Quando era stato identificato per la rapina al Bocciodromo, aveva appena messo a segno un altro colpo in un negozio cinese di via Gaspare Pedone, aggredendo una donna, la titolare, e portando via 200 euro. Era lui l’uomo riuscito a fuggire dopo il colpo di qualche giorno prima al Bocciodromo, mentre il suo complice Hamza era stato arrestato nei minuti successivi dai carabinieri anche grazie all’intervento di un militare dell’esercito che si stava allenando all’esterno del Bocciodromo. E’ un marocchino di 26 anni che davanti al giudice Andrea Milesi ha già patteggiato un anno e sei mesi. Il 29 agosto del 2013 i due erano entrati all’interno della struttura armati di spray urticante. Si erano avvicinati ai due anziani titolari, spingendo e prendendo per il collo la donna, dicendole “Stai buona, ti ammazzo”, e spruzzando sul viso del marito lo spray urticante. Dopodichè si erano impossessati di 250 euro in contanti e di un assegno di 230 euro consegnato da una società canottieri per l’affitto dei campi. La titolare aveva rimediato contusioni multiple e una distorsione al rachide cervicale per 10 giorni di prognosi, mentre il marito un giorno di prognosi per lesioni ad un occhio. A rincorrere i due uomini in fuga era stato un militare del quarto reggimento alpini di Verona (residente a Cremona) impegnato in un allenamento di atletica. Era riuscito a bloccare subito il marocchino, mentre il complice cremonese, allontanatosi con il bottino, era stato identificato e arrestato qualche giorno dopo.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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