Ambiente

Discarica di inerti al posto del campo Lotta per evitare scempio ambientale

Una maxi discarica di rifiuti inerti potrebbe arrivare nei terreni golenali posti a lato dell’argine maestro che collega Cremona a Gerre de Caprioli, zona di alto valore paesaggistico e inquadrata nella fascia B del Piano di assetto idrogeologico. La richiesta parte da un imprenditore di Persico Dosimo, Carlo Damiani, ed è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia, per la verifica di assogettabilità a VIA. La richiesta parla di “riqualificazione morfologica e funzionale”, ma di fatto il progetto prevede l’escavazione dall’attuale piano coltivato di 257mila mc di terreno, in modo da raggiungere lo strato di sabbia sottostante, con  successivo riempimento attraverso il deposito di  473mila mc di materiali inerti e rocce (non soggette alla normativa rifiuti). Il risultato sarebbe l’innalzamento dell’attuale piano campagna di oltre 5 metri, arrivando cioè a circa 2 metri dal piano dell’argine che costeggia i campi. Tre gli appezzamenti che verrebbero completamente stravolti, distribuiti su 200mila mq di superficie.

Il caso è stato portato alla ribalta dalla Lista Civica “Insieme cambiamo Gerre”, che ne parlerà in un incontro pubblico in programma l’8 maggio al Palabosco. I timori sono molteplici: l’imprenditore in questione già in passato aveva cercato per i propri terreni un diverso utilizzo rispetto all’attuale, vedendosi bocciate varie proposte, tra cui quella di un laghetto per la piscicoltura. La richiesta di autorizzazione regionale fa riferimento ad una preesistente cava di argilla, ma chi conosce il territorio controbatte che l’attività estrattiva risale addirittura agli inizi del Novecento ed è ferma da un secolo. Oltre alle preoccupazioni per il tipo di inerti e rocce che verrebbero immesse in un’area che fa parte del parco locale di interesse sovracomunale del Po, ci sono anche timori  relativi al cantiere, con un prevedibile andirivieni di camion (si stima 60mila transiti nei cinque anni previsti di lavori)  su una strada che attraversa il paese e che fa parte dell’anello cicloturistico della Bassa. Insomma, uno scempio annunciato.

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