Politica

Cda Padanie Acque fumata bianca Lanfranchi presidente

Fumata bianca per il nuovo cda di Padania Acque Spa, la società patrimoniale delle reti idriche di 112 comuni della provincia, per un valore di una quarantina di milioni.  Giovedì sera i sindaci-azionisti si sono ritrovati in assemblea per la terza volta iun poche settimane (le prime due non avevano prodotto risultati) ed hanno votato all’unanimità, con sole due astensioni (i comuni di Sospiro e Bordolano) la cinquina di nomi proposta unitariamente da Massimiliano Salini e Claudio Silla, presidente di Provincia e comune di Casalmaggiore, i due maggiori azionisti. Presidente della Spa di via del Macello  è stato nominato Alessandro Lanfranchi, già consigliere delegato di Padanie Acque gestioni, di area Pd; vicepresidente Stefano Busi, libero professionista di Casalmaggiore, indicato da Ncd.  Sono le uniche due nomine politiche (in base alle norme sulla spending review), mentre il resto del cda è composto da tre figure tecniche: Monia Cherubelli, responsabile servizio economico finanziario del comune di Gadesco; Egidio Manifesti dipendente dell’Unione lombarda Soresinese; infine Antonio Moretti, dipendente del comune di Monte Cremasco. Ben l’80% dei sindaci azionisti era presente all’assemblea, una percentuale molto alta. Esce di scena – per ora, ma c’è ancora da rinnovare la società gestionale – il presidente uscente Barbati, cremasco.

Un risultato, quello emerso ieri sera che mostra l’avvenuta condivisione sul futuro delle scelte operative in tema di ciclo idrico integrato. Il presidente Lanfranchi avrà anche il ruolo di coordinatore del tavolo idrico, l’organismo ristretto dei rappresentanti dei comuni maggiori in ambito provinciale oltre che della Provincia stessa.

Primo impegno del nuovo Cda sarà la conclusione del processo di trasferimento quote degli azionisti, (entro l’8 marzo), dalla patrimoniale alla società gestionale e adozione del nuovo statuto (entro fine mese).

Quindi, forte accelerazione verso la piena attribuzione  Padania Acque gestioni delle condizioni necessarie per l’affidamento diretto del servizio idrico integrato. In prospettiva le due società, patrimoniale e gestionale, dovrebbero tornare ad unificarsi. Per il momento il Cda di quest’ultima resta in sospeso; il rinnovo, problematico anche per questioni politiche interne al centrodestra, dovrebbe avvenire nell’imminenza dell’affidamento diretto.

IL COMUNICATO DI MALVEZZI E SALINI (NCD) – Sul rinnovo di Padania c’è anche il commento politico dei due esponenti del centrodestra. “L’accordo raggiunto – scrivono – per il rinnovo del  Consiglio  di Amministrazione di Padania Acque rappresenta un passo in avanti importante nell’ottica di una gestione nuova e moderna dei servizi pubblici locali.  Si  è  cercato di arrivare ad un accordo che non fosse incentrato su problemi di spartizione, bensì  sul tentativo di costruire e migliorare il servizio idrico nel nostro territorio, e sono state scelte persone all’altezza di questa nuova sfida. Il Nuovo Centrodestra  è  stato protagonista centrale di questa partita, e ha lavorato con impegno affinché  si arrivasse a questo risultato. In questo spirito si colloca la scelta da parte del Nuovo Centrodestra di indicare nella società  patrimoniale la figura di Stefano Busi, stimato e competente professionista di Casalmaggiore; con lo stesso criterio Ncd esprimerà  persone di valore anche in occasione dell’imminente rinnovo della governance della società  di gestione.

Il clima collaborativo tra le diverse forze politiche che ha caratterizzato l’ultima assemblea dimostra in maniera chiara come il metodo politico del Nuovo Centrodestra anche a livello locale sia la base per adottare scelte costruttive, e abbandonare il muro contro muro  cui la politica si riduce quando abbandona i contenuti.

Resta il fatto che, in prospettiva, il Nuovo Centrodestra rimane convinto che il futuro della gestione di tutti i servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico, debba passare attraverso l’apertura a forme nuove e più  efficienti. Non è  più  possibile pensare che gli enti pubblici da soli possano assumersi l’intero onere della gestione dei servizi;  è  necessario avviarsi con convinzione e senza resistenze ideologiche a quel giusto rapporto tra pubblico e privato, che permetta al pubblico di mantenere e rafforzare il proprio ruolo di controllore e garante della finalità  di pubblica utilità  del servizio, e che permetta al tempo stesso al privato di fare la propria parte e mettere a disposizione la propria professionalità  ed efficienza. La gestione interamente pubblica e autoreferenziale dei servizi locali non può  fare altro che generare col tempo situazioni di spreco e inefficienza responsabili di disastri come quello della gestione della città  di Roma che vediamo in questi giorni. Il Nuovo Centrodestra vuole promuovere un modo responsabile e nuovo di gestire la cosa pubblica, ed evitare situazioni inaccettabili come quella della capitale. In provincia di Cremona stiamo ponendo le basi di questo cambiamento, e quanto  sta accadendo nel rinnovo della governance  di Padania Acque  è  certamente un passaggio importante di questo percorso”.

g.b.

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