Cronaca

Progetto pilota per dismettere inceneritore

Emerge una nuova spaccatura tra la maggioranza in Comune e Aem: dopo la riunione di maggioranza svoltasi mercoledì, in commissione ambiente è emersa la volontà di Aem di non portare avanti l’estensione a tutta la città della raccolta differenziata porta a porta. Lo ha sottolineato anche lo stesso consigliere Roberto Gandolfi, che in commissione ha dichiarato: “Dall’incontro di maggioranza di ieri è emerso che da parte di Aem non c’è la volontà di portare avanti il progetto di estensione della differenziata porta a porta”. “Però Aem dipende dal Comune e deve seguire le linee che gli dettiamo noi. Non può decidere per conto proprio cosa fare” ha ribadito il consigliere Giorgio Everet, capogruppo di FI. Dal canto suo anche l’assessore all’ambiente Francesco Bordi ha dimostrato di non condividere affatto la linea della partecipata:  “Evidentemente Aem – ha ironizzato Bordi – sta facendo campagna elettorale per proprio conto e presenterà una propria lista. Chiederemo conto all’azienda di quello che fa, perché non può una partecipata del comune fare determinati discorsi e poi viaggiare su binari completamente differenti”. Il problema sta nei costi: secondo l’azienda l’impatto economico dell’operazione sarebbe eccessivo. “Vorrei vedere da parte degli enti gestori un atteggiamento più attivo e soprattutto vorrei vederli meno chiusi sulle proprie posizioni – ha continuato l’assessore, nel ribadire che comunque le linee guida sui rifiuti “Sono un ottimo prodotto, e la cosa migliore che si possa portare avanti, ora”.

Molte le obiezioni arrivate dal lato dell’opposizione: “In queste linee guida non vi sono le tempistiche certe per il progetto sulla raccolta porta a porta – evidenzia Alessia Manfredini (Pd) -. Si era parlato di inizio 2014, ora si è spostato tutto alla fine dell’anno. Ma quello che non mi torna è che nella delibera del 13 giugno 2013 era già tutto scritto: si era già stabilito di fare il porta a porta, si erano già definiti i costi, evidenziando che naturalmente sarebbero aumentati… tutto era già scritto. Cosa è cambiato allora?”. A quanto pare ad essere cambiata è proprio la questione dei costi: l’ente gestore nel corso dei mesi ha infatti presentato già tre modifiche dei costi previsti. Questo il motivo per cui la maggioranza, nella riunione di mercoledì, ha chiesto ad Aem una maggiore chiarezza su alcuni punti del Piano economico relativo all’operazione. “Voglio un’analisi defintiva – ha detto l’assessore -. Tanto più che tali costi devono essere inseriti nel bilancio preventivo del Comune, alla voce delle spese per il ciclo rifiuti. Ogni mese che aspettiamo è un mese di troppo. Ricordiamoci inoltre che il Piano economico che presenterà Aem sarà quello sulla base del quale il prossimo anno andremo a gara sulla partita dei rifiuti”. Resta quindi da capire, come ha chiesto anche il consigliere Maura Ruggeri (capogruppo del Pd in Consiglio comunale), quali siano le motivazioni per cui questi costi sembrino essere lievitati: “Vogliamo capire cosa è successo, e soprattutto se questa maggioranza è in grado di dare degli indirizzi all’ente gestore”.

Sul tavolo anche la questione dell’inceneritore: in questo caso si contesta l’assenza di tempistiche certe all’interno delle Linee guida, in merito alla dismissione. Anche in questo caso sembra che Aem ci abbia messo lo zampino: è infatti proprio per evitare di dare all’azienda tempistiche troppo ristrette nella ricerca di una soluzione per lo spegnimento dell’impianto. La scelta di togliere ogni data certa, approvata dalla maggioranza non senza qualche scontro, sta però stretta all’assessore Bordi, che per velocizzare i tempi, “vista l’incertezza che c’era abbiamo incontrato, insieme alla Provincia, l’assessore regionale  Claudia Terzi, al fine di avviare un protocollo di dismissione dell’inceneritore di Cremona, che rappresenterà un progetto pilota per tutta la Regione”.

L’opposizione si è però dichiarata delusa, a causa di impegni “presi, approvati e poi rimangiati – ha evidenziato Ruggeri. Rileviamo l’assenza di tempistiche certe di dismissione dell’impianto, nonostante in origine fossero state inserite nel documento, elaborato dal Tavolo comunale aperto anche alle associazioni e agli altri comuni gestiti da Aem. Avremmo voluto che l’inceneritore fosse inserito nel programma di dismissioni presentato dalla Regione per gli impianti più obsoleti, invece così non è stato”.
Se il centrodestra non si assume le proprie responsabilità, dunque, il Pd “Ribadisce la propria posizione: spegnimento dell’inceneritore e realizzazione di un piano alternativo entro il tempo massimo di un triennio: un tempo ragionevole per costruire davvero un’alternativa concreta”.

l.b.

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