Politica

Primarie, le interviste di Cremona Oggi Carletti: 'Via Goito: basta mattoni, lì adesso c'è bisogno di un'area verde. Servizi sociali, occhio a esternalizzare'

Sopra, Paolo Carletti (foto Francesco Sessa)

Si chiude con Paolo Carletti del Partito socialista la serie di interviste di Cremona Oggi ai partecipanti alle primarie del centrosinistra (del 23 febbraio) in corsa per diventare il candidato sindaco della città di Cremona. Dopo quelle a Gianluca Galimberti (Fare nuova la città, con appoggio del Pd) e Rosita Viola (Sinistra, ecologia e libertà), 12 domande sono state poste all’esponente del Psi per approfondire questioni non toccate, o solamente sfiorate, nel corso del confronto in diretta video di giovedì scorso e durante le singole presentazioni dei programmi delle scorse settimane (vedi link in basso).

Paolo Carletti, nel suo programma lei punta molto sui collegamenti ferroviari verso Milano ma passando per Piacenza. Non è più facile migliorare quello che c’è già, la Mantova-Cremona-Milano?

A mio modo di vedere puntare sulla Mantova-Cremona-Milano è la soluzione apparentemente più facile ma è la meno produttiva. E’ sotto gli occhi di tutti che Trenord non ha intenzione di investire su quella tratta e che le pressioni fatte a livello politico non hanno portato al minimo risultato. In politica è necessaria la fantasia. Pensiamo che puntare su Piacenza sia un’alternativa ottima e fattibile in vista dell’Expo.

Il suo slogan è “la sinistra che non ti aspetti”. Che cosa un elettore non si aspetta?

Pragmatismo e progettualità.

Per il Polo di Tencara propone un collegamento stradale con Somaglia e quindi con la A1. Il Canale navigabile fino a Milano è un sogno irrealizzabile?

Se la sinistra che non ti aspetti è quella dei progetti concreti sto a ciò che concretamente possiamo fare. Con 12 chilometri di strada possiamo raggiungere la A1.

Rilancio delle aree dismesse, quale la prima su cui intende attivarsi e come vorrebbe rilanciarla?

Ce ne sono tante. Penso ad esempio all’ex ospedale piazza Giovanni XXIII, penso al bocciodromo di via Gadio. Gli immobili sono tantissimi. Quanto a via Goito, a mio parere non andrebbe messo un solo mattone. Abbiamo già l’imbarazzo della scelta sugli stabili da mettere a posto. In via Goito si può fare un angolo verde, un parco giochi, un luogo di ricezione per piccoli eventi che possono aiutare corso Garibaldi. Non ci costruirei niente, sarebbe uno spreco di soldi.

Rilancio complessivo della città. Le tre iniziative prioritarie per questo rilancio.

Serve un rilancio del centro storico, direttamente collegato al rilancio del commercio. Avere il centro storico vuoto e gli ipermercati pieni è una sconfitta per i commercianti e per la città. Se vogliamo puntare sulle aree pedonali, dobbiamo fare un discorso complessivo, non si possono avere pezzi di qua e di là, come corso Garibaldi. L’isola pedonale ha bisogno di arredo urbano che inviti a passeggiare. Serve poi un rilancio del commercio al dettaglio e un aiuto all’avvio di attività, attraverso coworking, penso a mobili dismessi da utilizzare in questo senso e ad uno sportello impresa giovane che aiuti il giovane che vuole intraprendere una professione a sbrigare le operazioni burocratiche e a intercettare i vari fondi. Terzo: serve un diverso rapporto con le participate, quindi con Aem. Aem deve recuperare la sua mission, che non è solo aziendalista e di profitto.

Come rinnovare il turismo?

Sicuramente il nostro rimane un turismo su due piani, uno culturale e l’altro di tipo naturale. Bisogna agire su due fronti. Da una parte serve puntare sulla conoscenza di quel patrimonio floro-faunistico lungo il Po. E’ un gioiello da curare e promuovere con il turismo fluviale. Il turismo culturale necessita di uno strettissimo legame tra Cremona e la liuteria. Non c’è oggi un gran legame tra Cremona e la liuteria. Cremona deve entratre nel consiglio di amministrazione del Consorzio liuteria cremonese. Da una sinergia con la liuteria si possono trovare momenti di attrazione culturale, varie iniziative, come “Violini in strada” ad esempio.

Come rivedere la mobilità e come giudica il recente rinnovamento delle linee degli autobus?

Serve una mobilità innanzitutto sostenibile. Piste ciclabili e trasporto pubblico se però tutto viene fatto in un determinato modo. Le piste devono essere in sicurezza altrimenti non sono piste ciclabili. Quella di viale Trento e Trieste non è una pista ciclabile. Per il trasporto pubblico, servono radiali, che funzionino davvero, dalle periferie al centro. Mezzi pubblici radiali e piste ciclabili tra quartieri della periferia e centro sono le nostre priorità. Il Boschetto ad esempio non ha una pista per raggiungere la città. Parlando di centro, personalmente non sono a favore delle zone a traffico limitato, sono una iattura per il traffico e il commercio. O areea pedonale o traffico libero. La ztl porta a un ibrido che non serve a nessuno.

Welfare, è un modello valido quello cremonese? O c’è qualcosa da cambiare?

Quello cremonese è un modello valido. Logico che all’interno del modello presterei più attenzione alle esternalizzazioni. Se si esternalizzano i servizi sociali per risparmiare mi viene un dubbio: come mantenere lo stesso lo standard? Qualcuno allora paga poco i lavoratori, altrimenti non ci sarebbere risparmio. Sì agli enti esterni ma sì anche al controllo rigoroso sull’etica di questi soggetti esterni. La responsabilità politica ed etica è dell’amministrazione, responsabilità sugli utenti del servizio e sui lavoratori di questo settore.

Questione lavoro. Cosa può fare il Comune?

Il Comune può fare progetti di coworking e attivare lo sportello impresa giovane.

Carletti, lei è quello che molti ritengono lo sfavorito. In caso di sconfitta, preferirebbe una vittoria di Rosita Viola o di Gianluca Galimberti?

Preferirei vincere. Non aggiungo altro.

La Giunta Perri è composta da nove assessori più il sindaco. Quanti assessori vorrebbe lei?

Non uno in meno di quelli necessari. Sono lontano anni luce da chi ritiene a priori necessario il taglio degli assessori. Non sono quello che dice ‘faccio una squadra con la metà degli assessori’. I veri risparmi non sono lì.

Qualche giorno fa lei ha dato un 6+ in pagella al sindaco Perri. Cosa non le è piaciuto e cosa invece le è piaciuto?

Il sindaco Perri merita la sufficienza perché ha sempre dimostrato di essere superiore alle manchevolezze della sua giunta. E’ stato un punto di equilibrio per i cremonesi. Una figura di riferimento. E’ stato pragmatico e corretto. Negli ultimi mesi, e mi spiace, si è però appiattito sulle posizioni del suo assessore al Bilancio e ha perso autonomia, indipendenza e lucidità.

Michele Ferro
redazione@cremonaoggi.it

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