Rifiuti, Piloni: 'Manca volontà' Nolli: 'Certe richieste neanche a Topolinia'
Non ci saranno le linee guida sui rifiuti nel consiglio comunale di lunedi 27. Sul tema si stanno scatenando le opposte reazioni della maggioranza alla guida del Comune e della minoranza Pd. “Le linee guida sui rifiuti – afferma il segretario provinciale Pd Matteo Piloni – subiscono un passo indietro notevole, nonostante gli ultimi positivi incontri. Evidentemente Bordi ha subito l’altolà della propria maggioranza. Infatti, rispetto alle dichiarazioni iniziali, le linee non prevedono più alcun orizzonte temporale credibile, oltre che di buon senso, in grado di valutare in un tempo certo le alternative dal punto di vista tecnico, ambientale ed economico finanziario all’inceneritore. Come PD avevamo proposto una serie di emendamenti e l’Assessore Bordi, nell’ultima riunione del tavolo sulle linee guida li aveva accolti, compresa la chiusura entro tre anni dell’inceneritore e la definizione di un progetto di massima entro marzo per uno studio di tecnologie alternative. Oggi ci pare che l’Assessore Bordi abbia compiuto una retromarcia incredibile. Non bastano i buoni propositi annunciati, in ordine di tempo da Bordi e Salini, la posizione della maggioranza ci sembra invece un esercizio di pura propaganda in vista delle elezioni.
“Ricordiamo – continua Piloni – che è del 30 settembre l’indirizzo, approvato dal Consiglio comunale di Cremona, nel quale si chiede al gestore analisi e valutazione di soluzioni impiantistiche del trattamento del rifiuto residuo diverse dall’incenerimento e dal conferimento in discarica. Il tempo dunque c’era, ma il problema vero non è il tempo, è la volontà politica, che manca, di andare oltre l’annuncio e di assumere impegni concreti. Il Pd riproporrà in termini complessivi il tema del ciclo integrato dei rifiuti in documento della Segreteria provinciale che sarà emanato a breve e porterà le proprie posizioni in tutti gli ambiti istituzionali interessati: dal Consiglio Comunale alla Provincia ed alla Regione”.
A ribaltare specularmente i concetti è il vicesindaco Roberto Nolli: “Inaccettabile che si stiano strumentalizzando concetti importanti per tutti, per soli fini politici ed elettorali. Chiedere ad Aem entro marzo un piano alternativo a quello attuale, per il trattamento del rifiuto residuo, è roba da Topolinia. Tutti vogliamo migliorare l’aspetto ambientale, ma non è fissando date a prescindere dalla fattibilità delle cose che si risolvono i problemi. la logica da seguire è invece fare interventi che reggano dal punto di vista ambientale, secondo il buon senso. Non è vero che Cremona è ferma sulla differenziata. Siamo al 46%, una percentuale paragonabile a quella di altre città simili, con un centro storico difficile da raggiungere e con tutti i problemi che il contesto urbano pone alla raccolta porta a porta rispetto ad un paese di campagna. Vogliamo estenderla subito al restante 50% della città? Si sappia che i costi aumenterebbero di un altro milione di euro.
“Quelli che oggi contestano il termocombustore – afferma Nolli – sono gli stessi che l’hanno costruito; ben venga il suo superamento ma nei modi e nei tempi opportuni e non sulla spinta della propaganda elettorale, ma sulla base di una alternativa fattibile e realistica”.
Il termocombustore rientra ovviamente nella grande partita di Lgh e dei suoi progetti di fusione. Prima di Natale sembrava cosa fatta l’aggregazione lombardo-veneta, che adesso pare rallentata. Nolli conferma quella che a suo parere sarebbe la strada migliore da perseguire: in un primo momento aggregazione con le municipalizzate di Monza – Como, per poi guardare a Verona – Vicenza. “Il futuro comunque è nelle aggregazioni”, conclude.
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