Ambiente

Rifiuti, Torchio: "Perché il Piano provinciale prevede il nuovo inceneritore a Cremona?"

Per quale motivo il presidente della Provincia Massimiliano Salini si è dichiarato contrario alla realizzazione di un nuovo inceneritore a Cremona ma allo stesso tempo ha fatto approvare un piano provinciale rifiuti che lo prevede? Questo l’interrogativo che il consigliere provinciale Giuseppe Torchio pone con una interrogazione urgente alla Giunta. Torchio vuole sapere “se siano state apportate le necessarie e conseguenti modifiche al Piano Provinciale Rifiuti, recentemente presentato presso gli uffici cremonesi di Regione Lombardia, alla presenza dell’assessore regionale Terzi e che contenevano in maniera chiara, esplicita ed inequivocabile l’uso futuro del processo industriale dell’incenerimento dei rifiuti solidi urbani”. Il dibattito sull’inceneritore torna allora sui tavoli istituzionali, anche a fronte dell’imminente riunione di maggioranza del Comune di Cremona (che si terrà lunedì) per cercar di risanare la spaccatura proprio su questo tema. A questo proposito il Pd sembra avere tutta l’intenzione di accelerare e di arrivare al più presto a chiudere la discussione, chiedendo delle tempistiche precise.

L’interrogazione di Torchio, sempre sul versante rifiuti, chiede altresì un’accelerazione sul tema del recupero dei rifiuti solidi urbani, a fronte del fatto che “il pacchetto complessivo di risorse europee disponibili per la nostra Regione da qui al 2020, ammonterà a 1,7 miliardi di euro e che la realtà bergamasca si sta muovendo con decisione per candidare quel territorio alla realizzazione di un polo per il recuoero dai rifiuti solidi urbani delle materie prime seconde, con notevole beneficio occupazionale”.

Infine si torna anche sulla questione della bonifica Tamoil: “Chiedo – evidenzia il consigliere provinciale – se non possa celermente essere ripreso ed adattato il progetto ‘Tamoil Golena Aperta’, candidato nel 2007 ai Fondi Fas per la bonifica e la reindustrializzazione delle aree interessate a fenomeni di inquinamento di prima e seconda categoria ed a cui la Regione non ha mai fornito risposta, anche in relazione ad un non meglio precisato ‘polo per la plastica’ o ‘per il recupero della plastica’, a suo tempo emerso nel dibattito sul futuro aziendale quale proposta proveniente dal gruppo petrolifero a partecipazione libica”.

Laura Bosio
redazione@cremonaoggi.it

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