Cronaca

Elezioni, Rete donne: 'Chiediamo ai candidati di rispettare la parità di genere'

Parità di genere per le prossime elezioni amministrative: questo quanto chiedono le donne di Snoq, che per il 16 gennaio organizzano un’iniziativa dal titolo “Cherchez la femme! Donne per governare”. L’appello viene lanciato a tutti i segretari di partito – che sono stati invitati a partecipare all’evento – ma anche all’intera cittadinanza.
“Una democrazia che non riesce a trovare un equilibrio nella rappresentanza di genere ha dei meccanismi poco efficaci”, dichiara Emanuela Ghinaglia, del movimento ‘Rete donne Cremona’. Con le donne “è possibile ‘misurare’ lo stato di salute di una democrazia; una maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali della politica e dell’economia ci avvicina all’Europa”. La legge, peraltro, è dalla parte delle donne, ora, come illustrerà durante l’incontro l’avvocato Antonella Anselmo (una delle fondatrici del movimento ‘Se non ora quando’). “Il nostro Paese è da sempre arretrato su questi temi, e le donne non accedono alla rappresentanza politica – continua Ghinaglia -. Ora però le cose stanno cambiando. La nuova legge elettorale sulle elezioni amministrative, infatti, prevede la doppia preferenza di genere. Questo significa che chi esprime delle preferenze per il Consiglio comunale, qualora scelga di metterne due, dovrà esprimere entrambi i generi. Quindi se saranno espressi due nomi maschili o due nomi femminili, la preferenza non sarà considerata valida”.
Ma non è tutto: la nuova legge prevede anche nuovi equilibri in Giunta: se prima la rappresentanza femminile doveva essere di almeno un terzo, ora la preferenza di genere deve essere del 40%.  “Già diverse Giunte hanno adottato il sistema della parità: è il caso della Giunta regionale, o ancora di quella di Crema – spiega ancora Ghinaglia -. E’ ora che questo accada anche a Cremona, e durante la campagna elettorale chiederemo a tutti i candidati una particolare attenzione al tema. Ricordiamo anche che le Giunte che non rispetteranno queste normative potranno essere sciolte”.

Laura Bosio

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