Ceraso: "Studio Castagna Indicazioni inattuabilida un momento all'altro"
Lo studio del professor Castagna, commissionato a fine 2012 dal Comune per riorganizzare la macchina comunale, è un punto di partenza che ha fissato alcune strade possibili da seguire, ma non è stato ancora adottato, nemmeno in maniera parziale, a livello di scelte politiche. E’ emerso nella commissione di vigilanza convocata giovedi pomeriggio da Giovanni Gagliardi, Pd, per “stanare” la giunta Perri (presente con l’assessore al personale Maria Vittoria Ceraso) su uno degli argomenti che hanno diviso la stessa maggioranza. L’assessore è partita da lontano, ricordando la situazione in cui si era trovata la giunta Perri cinque anni fa, con 21 dirigenti, ora ridotti a 18 (di cui una posizione non ricoperta) e che nel corso del 2014 si ridurranno di ulteriori 5 unità. La spesa per il personale diminuirà di quasi 300mila euro nel 2014 e di oltre 500mila nel 2015. Ma l’applicabilità delle indicazioni contenute nello studio Castagna (che riduce addirittura ad 8 le posizioni dirigenziali, per alcune delle quali non vi sono competenze interne) è stata condizionata dalla legislazione e dalle norme contrattuali. “Ci siamo dovuti adattare, rispetto alle nostre volontà”, ha spiegato tra l’altro l’assessore. “Lo studio si focalizza su quali funzioni del Comune vadano potenziate in prospettiva e quali no. E’ stato fatto però in un contesto ideale, che non tiene conto dei limiti normativi esistenti. Abbiamo fatto una riflessione in Giunta, giungendo alla conclusione che alcune indicazioni non erano attuabili da un momento all’altro. Altri magari l’avrebbero fatto, noi no”. Lo studio Castagna, insomma, così come descritto dai tecnici e dall’assessore, appare un documento astratto e non calato nella realtà del Comune di Cremona, che presenta alcune peculiarità uniche, ad esempio la grossa parte che rivestono i servizi educativi, con scuole materne gestire direttamente o come l’anomalia di ben tre dirigenze in settori strategici che sono a tempo determinato (Polizia Municipale, Politiche Educative e Gestione del territorio).
Dallo studio emerge tra l’altro che il settore informatico è il fulcro di un’amministrazione moderna, un settore già oggetto di una ricognizione che aveva suscitato molte rimostranze tra i dipendenti e sul quale si è soffermato anche il direttore generale Massimo Placchi: “Molte indicazioni dello studio ci sono state utili, proprio riguardo la necessità di efficientare i processi grazie alle tecnologie. Lo studio ci dice ad esempio che, a differenza di 10 anni fa, non è più efficace utilizzare il personale del Sed (servizio elaborazione dati) per fare software ad uso interno”.
Attualmente la direzione generale sta lavorando ad un documento sul controllo delle società partecipate, mentre i vari dirigenti di settore stanno ultimando (termine previsto marzo) la mappatura dei quasi cento servizi erogati dai vari uffici.
Insoddisfatte delle risposte le minoranze. Gagliardi: “Non mi interessa la riduzione del numero di dirigenti, avrei voluto sapere, da luglio scorso, quando ne abbiamo parlato l’ultima volta, ad oggi, quali passi sono stati fatti per dare attuazione allo studio Castagna o se eventualmente avete deciso di non darvi seguito. Dovete dirci cosa volete e cosa non volete prendere di quello studio. Ad esempio, per quanto riguarda il controllo strategico, lo attuate o no?”. Più chiaro ancora Quinzani: “Fermo restando che non era possibile chiedere ai dirigenti interni di auto-strutturarsi, in altri tempi sarebbe stata la politica, e quindi la Giunta in carica, a decidere come ristrutturare dirigenza e macchina organizzativa. Oggi la politica è troppo debole per farlo e preferisce nascondersi dietro responsabilità di altri”.
Giuliana Biagi
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