Cronaca

Servizio rifiuti Più caro del 35%rispetto a provincia

A Cremona il servizio di igiene urbana, che si traduce nella tassa rifiuti, costa circa il 35% in più rispetto alla media provinciale, con un costo pro-capite di 130 euro. Il raffronto, basato sulle tariffe 2010 e 2011 è contenuto nell’aggiornamento del Piano provinciale  rifiuti, approvato dalla giunta provinciale lunedì scorso ed ora a disposizione per le osservazioni.

In effetti le aziende, nelle città di maggiori dimensioni, offrono anche altri servizi oltre a quelli di raccolta e smaltimento rifiuti e in particolare lo spazzamento  e la pulizia delle strade, che hanno un’elevata incidenza sul costo totale in quanto servizi particolarmente intensi. Per quanto concerne Cremona inoltre l’elevato numero di utenze non domestiche presenti nel Comune e oggetto di specifici servizi di raccolta fa sì che l’indicatore euro/abitante utilizzato appaia in realtà “falsato”.

Per il futuro, il Piano stima una variazione nei costi complessivi in leggero aumento rispetto ai costi attuali. Complessivamente si stima un aumento di 1.810.165 euro/a pari a +5,3% rispetto agli attuali; questo incremento dei costi “risulta in gran parte dovuto all’aumento associato al comune di Cremona ed approvato con Delibera della Giunta Comunale n. 83 del 13 giugno 2013 (quella che introduce la raccolta differenziata porta a porta in tutta la città).  E’ importante sottolineare – continua il Piano –  come l’incremento complessivo dei costi provinciali sia associato anche ad un aumento della popolazione stimato pari a +6,8% al 2020 rispetto al 2011; di conseguenza il costo procapite del servizio di gestione rifiuti si stima che passi dagli attuali 94,0 euro/ab/a ai futuri 92,7 euro/ab/a, con un decremento del costo procapite pari al -1,4%. Si tenga presente che il confronto è fatto considerando valori dei prezzi costanti rispetto allo stato attuale (2011), ossia non si considera eventuale effetto di variazione dovuta all’inflazione.”. I costi per la sensibilizzazione, comunicazione e diffusione della tariffa puntuale risultano dunque compensati dai maggiori ricavi che si prospetta si possano ottenere per la cessione di materiale, soprattutto grazie a una migliore qualità delle frazioni raccolte oltre che dei maggiori quantitativi intercettati, e dai minori oneri legati allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.

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