Cronaca

San Vitale tra gli immobili da vendere insieme a ex Dorotee e Cr.Forma

C’è anche l’ex chiesa di san Vitale nell’elenco degli immobili della che potrebbero finire ai privati. Il complesso, situato proprio dietro Palazzo dell’Arte ora Museo del Violino, è stato inserito nell’elenco dei beni della Provincia destinati ad alienazioni o valorizzazioni nel 2014, un elenco che viene allegato ogni anno al Bilancio preventivo, approvato in questo caso lo scorso 23 dicembre. L’immobile era stato restaurato circa 20 anni fa con una accurato intervento e viene utilizzato sporadicamente per iniziative della Provincia, o a disposzione di privati con pagamento di affitto; la parte retrostante di via Altobello Melone è stata utilizzata fino a pochi mesi fa dalla Fondazione Comunitaria di Renzo Rebecchi, ora spostata a palazzo Stanga Trecco. Ora è inserito nell’elenco delle possibili dismissioni per un valore di 2 milioni e 267mila euro. Stessa sorte per il palazzone che ospita i corsi di Cr.Forma di via Cesari: 3 milioni e mezzo il valore; e per il complesso delle ex Dorotee, ultimo acquisto in ordine di tempo da parte dell’ente, sede dei corsi alberghieri dell’istituto Einaudi, ristrutturato per circa 500mila euro e inserito nell’elenco con un valore di 4.8 milioni.

Gli immobili (insieme ad altri sul terriorio provinciale) che rientra tra i beni non strumentali alle attività dell’ente, potrebbe essere ceduto al fondo immobiliare Eridano, completamente partecipato dalla Provincia e gestito da una sgr, come già avvenuto per altri stabili provinciali quali il complesso ex S. Monica. Quindi potrebbe essere venduto oppure affittato, anche alla stessa amministrazione provinciale che in questo caso dovrebbe pagare un affitto.

La normativa prevede che “per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, province, comuni e altri enti locali, ciascun ente individui i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, che vengono in tal modo classificati come patrimonio disponibile dell’Ente e pertanto suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione, e predisponga un piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, allegato al bilancio di previsione”.

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