Cronaca

Futuro ProvinceDipendenti in assemblea

foto repertorio (Sessa)

Affollatissima assemblea dei dipendenti della Provincia questa mattina (19 dicembre) nell’aula magna del Vacchelli. Un’iniziativa delle categorie della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto sull’evoluzione normativa del futuro delle Province, tutt’altro che chiaro, dal momento che il decreto del Ministro Del Rio è all’esame del Parlamento con un centinaio di emendamenti che ne hanno molto modificato l’impostazione originaria. Addirittura non è chiaro quali saranno le funzioni che resteranno in capo ai nuovi enti e questo è uno degli elementi di criticità esposti dal sindacato. Al tavolo dei sindacalisti Cesare Leoni e Maria Teresa Perin per la Cgil, Fausto Mazzullo per la Cisl, Mario Penci Uil, oltre alla Rsu. Non presente il sindacato di Base Usb. Tra gli elementi rimarcati dai segretari di categoria, l’importanza della presenza dei rappresentanti dei lavoratori nel tavolo interistituzionale che dovrà decidere del futuro del personale. Tra le richieste del sindacato, mantenimento degli attuali livelli occupazionali e retributivi.

Ma le incognite sono molte e la preoccupazione degli addetti palpabile: tutti esauriti i posti in aula Magna e molte le persone in piedi. Da quando si parla di soppressione delle Province (termine al momento bandito, visto che per ora rimangono anche se profondamente mutate) i dipendenti sono sul chi va là, soprattutto perché nessuno sa spiegare loro chi svolgerà le funzioni da redistribuire  tra Stato, Regioni, Comuni. I precedenti non sono incoraggianti. “Le Province – spiega ad esempio Leoni – gestivano una funzione precedentemente svolta dal ministero, l’Albo autotrasportatori. La settimana scorsa è stato deciso a livello centrale il ritorno di questa funzione alle Motorizzazioni civili, ossia gli uffici periferici del Ministero, senza però pensare di trasferire il  relativo personale che quindi rimane in carico alla Provincia. Se questo è il modo di redistribuire le funzioni c’è da preoccuparsi”.

Secondo Leoni anche l’ente di corso Vittorio Emanuele sarà commissariato  e non si dovrebbe votare per il rinnovo (ma la legge che sancisce in modo definitivo questo iter ancora non c’è). Se davvero l’ente diventerà di “secondo livello” saranno i sindaci a doversi riunire e decidere chi di loro assumerà le funzioni di presidente. Il sindaco del comune capoluogo? Da più parti in questi ultimi mesi è stato evidenziato come Cremona non abbia saputo o voluto giocare un ruolo guida nei confronti dei comuni minori nemmeno nell’ambito delle attuali competenze. La Provincia svolge alcune funzioni fondamentali nel settore dell’Agricoltura e dell’Ambiente, del lavoro, dei servizi sociali, per non parlare di scuole, manutenzione edifici (scolastici e non solo) e strade.

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