Spettacolo

Uto Ughi incanta il pubblico del concerto di Natale al Museo del Violino

foto Sessa

Un concerto straordinario, da tenere tra le emozioni più care, quello di mercoledì sera all’Auditorium Giovanni Arvedi nel Museo del Violino. Uto Ughi, Guido Rimonda e la Camerata Ducale hanno dato vita a una serata unica nella quale i violini (lo Stradivari Kreutzer di Ughi e il Leclair di Rimonda) e gli strumenti dell’orchestra hanno dimostrato la straordinaria sonorità dell’auditorium in legno nell’ex palestra del Palazzo dell’Arte che lo stesso maestro definisce un gioiello, uno dei migliori al mondo insieme a quelli giapponesi. E Cremona può essere orgogliosa della serata, un concerto benefico di Natale con l’intero incasso devoluto in beneficenza alle famiglie bisognose individuate dalla Diocesi e dal Comune. In sala i rappresentanti delle aziende e le associazioni che hanno sostenuto la manifestazione proprio per riuscire a devolvere una somma importante alla Diocesi e al Comune. Da settimane il concerto era sold out, esaurito, tanto è vero che per ampliare la platea e offrire a tutti i cremonesi l’opportunità di partecipare all’evento, è stata concessa la diretta televisiva all’emittente Cremona1. Lo stesso concerto sarà trasmesso il 31 gennaio su Rai5.

Il concerto si è aperto con la Suite per orchestra n.3 in re maggiore BWV 1068 di Bach eseguita dalla Camerata Ducale e dal maestro Rimonda. Di particolare effetto la notissima Aria. Subito dopo il concerto per 2 violini e orchestra in re minore BWV 1043 con gli Stradivari di Ughi e Rimonda grandi protagonisti. Nella seconda parte la bellissima Ciaccona i Vitali per violino ed orchestra di Vitali prima di ascoltare uno straordinario e partecipato Mozart (concerto per violino e orchestra n.5 in la maggiore K219) con l’esplosione di sonorità nel Rondò, tempo di Minuetto. Il maestro Ughi non si è risparmiato ed ha voluto offrire al cavalier Arvedi, per ringraziarlo del “dono” al mondo musicale dell’Auditoriom, una toccante Ave Maria di Gounod.  Acclamato dal pubblico, Uto Ughi ha quindi concluso la grandissima serata con una variazione sul capriccio N.24 di Paganini dove ha fatto apprezzare passaggi di maestria ineguagliabile ad un pubblico attento ed entusiasta.

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