Cronaca

Lavoro nero, controlli in bar e ristoranti Tasso di irregolarità all'83%

Un intervento mirato in forma congiunta di Ispettorato del lavoro, Inail e Inps ha portato alla scoperta di un vasto numero di irregolarità in esercizi pubblici di Crema e Pandino. Le operazioni sono state illustrate questa mattina presso l’Ispettorato territoriale del Lavoro. Il primo intervento è stato fatto a Pandino il 25 ottobre: due pubblici esercizi controllati, sospesa l’attività in uno di essi. Il 9 novembre l’operazione ha riguardato 4 pubblici esercizi a Crema: 25 i lavoratori controllati, di cui 11 sono stati scoperti irregolari, con sospensione di tre attività imprenditoriali. I titolari dei bar e ristoranti coinvolti sono tutti italiani. In un bar addirittura sono state trovate ben 7 persone in nero tra cui una lavoratrice priva di permesso soggiorno. In un’altra azienda un lavoratore in nero era minorenne ed è stato allontanato ‘per interrompere la situazione di pericolo venutasi a creare per il minore stesso’, hanno spiegato gli ispettori. Otto sono state le violazioni di carattere penale.

Nei casi di sospensione dell’attività, il provvedimento si è reso necessario per l’alto tasso di irregolarità riscontrato, superiore al 20% dei lavoratori presenti. In tutti e quattro i casi i datori hanno provveduto alla regolarizzazione dei lavoratori sommersi e, dopo aver corrisposto una somma pari a 1.500 cadauno, hanno ottenuto la revoca del provvedimento di sospensione. Il tasso delle aziende irregolari è risultato essere dell’83% (5 su 6) e il tasso dei lavoratori in nero del 45% (11 su 25).

Sottolineata da Silvana Catalano, capo della direzione territoriale lavoro, e dagli ispettori che hanno partecipato all’operazione, la particolarità del metodo impiegato: incrocio della banca dati, sopralluoghi con strumenti fotografici e controlli mirati. “Grazie a questo metodo – ha detto Silvana Catalano – si migliora la qualità delle ispezioni. Il lavoro preliminare di intelligence è fondamentale per svolgere controlli mirati, per evitare azioni scarsamente fruttuose, favorendo la crescita e lo sviluppo dell’imprenditorialità sana”. Alle operazioni hanno partecipato una decina di ispettori dell’ispettorato del lavoro (ordinari e tecnici), dell’Inps e dell’Inail. “Il settore dei bar e dei ristoranti – ha concluso il dottor Vescovi, responsabile del servizio ispettivo del lavoro – è quello maggiormente soggetto a lavoro nero, ovvero all’impiego di lavoratori sconosciuti al Ministero. I nostri controlli sono mirati a regolarizzare i rapporti professionali e a garantire le norme di sicurezza”.

Un metodo, quello congiunto e non invasivo perché preparato, da sfruttare anche per azioni future.

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