Economia

L'uomo della spending review, Cottarelli all'assemblea Apindustria: 'Basterebbe il metodo del buon padre di famiglia'

“Se se pol mia fa, se fa mia”. Se non si può fare, non si fa. In dialetto l’uomo della spending review del governo Letta, il cremonese Carlo Cottarelli, ospite d’eccezione (anche se in ritardo) all’assemblea pubblica di Apindustria Cremona, riassume così la sua ricetta per la riduzione della spesa pubblica. In tanti sono arrivati nella Sala Maffei della Camera di Commercio nel pomeriggio di venerdì per ascoltare il cremonese chiamato dall’America in Italia per “mettere a posto” i conti del Paese. L’occasione, l’assemblea dal titolo ‘1963-2013 Al servizio dei piccoli e medi imprenditori cremonesi’ a celebrazione del 50esimo anno dalla fondazione dell’Apindustria Cremona. Presenti il presidente di Apindustria Alberto Griffini, le autorità (tra gli altri sindaco di Cremona e Prefetto), i rappresentanti economici (il presidente della Camera di Commercio Auricchio a fare gli onori di casa) e il Presidente di Confimi Impresa – Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata, Paolo Agnelli.
“Grazie per l’invito. Sono molto contento di essere qui a Cremona”, esordisce Cottarelli prima di spiegare i motivi e le caratteristiche della spending review a lui affidata. “Perché questa spending review? – dice il commissario – Per ottenere risparmi dalla spesa pubblica che, nei paesi avanzati, è cresciuta fortemente dagli anni ’60. Conseguentemente anche la tassazione è aumentata. Adesso paesi molti diversi in termini di spesa e tassazione vengono a contatto e questo genera problemi di competitività”.
“Essenziale – continua Cottarelli – quello che si fa con la tassazione. Se la spesa pubblica è spesa bene il paese può competere con gli altri. I servizi pubblici devono essere buoni e, a parità di servizi, una minore tassazione rende il paese più competitivo. Queste le motivazione della spending review: migliorare i servizi e reperire 32 miliardi entro il 2016 con l’obiettivo di utilizzarli per ridurre la tassazione sul lavoro”.
“Rispetto alle spending review precedenti – spiega il commissario – c’è appunto l’obiettivo della riduzione della tassazione del lavoro. Innovativo è anche il metodo di lavoro: non faccio tutto da solo, ma l’intera pubblica amministrazione è coinvolta e responsabilizzata, come succede nelle spending review degli altri paesi. Ci sono 25 gruppi di lavoro, 17 verticali (si occupano di certi settori) e 8 gruppi orizzontali che affrontano temi che interessano a più di una pubblica amministrazione. I gruppi sono a composizione mista, ovvero sono rappresentati la ragioneria dello stato, gli accademici e il gruppo spending review”.
Un passaggio sulle tempistiche. “I lavori dei gruppi sono cominciati ieri – dichiara Cottarelli – I gruppi lavoreranno a dicembre, gennaio, febbraio. A febbraio faranno le loro raccomandazioni per la prima fase di spending review (io manterrò comunque la mia indipendenza di giudizio). Già nel corso del 2014, se tutto va bene, ci sarà la prima riduzione di spesa e i primi effetti sulla tassazione del lavoro. La seconda fase consisterà in un input per la legge di stabilità del 2015”.
“Non sarà un processo facile, occorrerà superare inerzia e sfiducia – conclude Cottarelli – L’eredità dei passati fallimenti deve essere superata. E’ importante guardare agli interessi generali più che a quelli particolari. Basterebbe il criterio del buon padre di famiglia: considerare che il denaro pubblico è proprio denaro, questo sarebbe il metodo migliore per ridurre le spese. Tale capacità credo sia tipicamente cremonese. Io l’ho imparata da mio papà e da mia mamma. È un valore in sè, se poi grazie a questo si riesce a ridurre la tassazione è ancora meglio”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...