Lotta all'Aids, passati 270 ospiti dalla Casa della Speranza di Cremona Ecco come opera la struttura
Si avvicina la Giornata mondiale di lotta all’Aids (domenica 1° dicembre) e con essa anche la visita del vescovo Dante Lafranconi alla Casa della Speranza di Cremona di via Loreto (sempre domenica 1° dicembre) che dal 2011 accoglie persone affette da Hiv/Aids. In provincia di Cremona sono in media 20 le nuove diagnosi ogni anno.
Lafranconi inconterà ospiti, volontari, operatori. Sulla questione il portale diocesidicremona.it ha pubblicato un’intervista a don Maurizio Ghilardi, responsabile della struttura. “Attualmente – spiega, rispondendo a una delle domande – stiamo ospitando dieci persone (quattro di esse in carrozzina) e due presso il Centro diurno. Dall’apertura della Casa sono passati circa 270 ospiti affetti da Aids e da altre patologie correlate: dalla candidosi all’ictus, dalla mielite alla leucoencefalopatia, dalla corea di Huntington al citomegalovirus, dall’epatite C alle semplici bronchiti”. Importantissima l’opera della Casa della Speranza, che oltre alle terapie propone a chi si trova ospite (ed è in grado) laboratori durante i quali vengono eseguite piccole artigianali, attività di svago, cura di prodotti della terra, passeggiate, visite in vari luoghi del territorio. In quanti lavorano all’interno della Casa? “Oltre a me operano le suore indiane Margherita e Nirmala, dell’ordine delle ‘Catechiste di Sant’Anna’ fondate dal cremonese padre Pasquali; ci sono poi tre educatori, un assistente sociale, uno psicologo, un fisioterapista, quattro infermieri e all’occorrenza un avvocato”.
Nuovi progetti? “Alcune settimane fa – prosegue don Ghilardi rispondendo a un’altra delle numerose domande – abbiamo presentato all’Asl, che paga le rette degli ospiti, la richiesta per due nuovi posti al Centro Diurno. In questo modo potremo ospitare in un appartamento della Caritas (dove un tempo c’era la sede de La Zolla) persone senza fissa dimora che terminato il periodo di ospitalità nella nostra Casa non saprebbero dove andare” e “a breve partirà anche un altro progetto con Caritas Italiana dedicato alla sensibilizzazione sulla trasmissione dell’Aids”.
In chiusura anche qualche dato: “Le 1.018 nuove diagnosi del 2012, solo in Lombardia, costituiscono da sole più di un quarto del totale dei nuovi casi di Hiv registrati in Italia. Vuol dire che ogni giorno 3 persone circa nella nostra regione scoprono per la prima volta di avere una infezione da Hiv. Quello che colpisce è che la campana delle età è molto ampia con un buon numero di giovanissimi con meno di 24 anni e di anziani con più di 60 anni. È elevato anche il numero di coloro che arrivano tardi alla diagnosi e si trovano in una condizione di salute fortemente compromessa”; “negli ultimi anni la Lombardia segnala circa 250 nuovi casi di Aids all’anno che si vanno ad aggiungere a quelli degli anni precedenti. Dei 19.107 casi lombardi complessivi dall’inizio dell’epidemia, competono alla provincia di Cremona 542 casi di Aids”.
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