Lettere

“Sono dei dilettanti; non hanno alcuna simpatia per gli uomini”

… le autorità italiane, quelle governative, quelle provinciali, quelle cittadine, non hanno finora decretato un provvedimento che non sia stato tardivo, non hanno ponzato un provvedimento che non abbia avuto bisogno di essere modificato, di essere prima o poi cassato, perché, invece di provvedere, veniva a far ricrudire il malessere. Non sono riuscite ad armonizzare la realtà, perché sono state incapaci di armonizzare prima, nel pensiero, gli elementi della realtà stessa. Esse ignorano la realtà, ignorano l’Italia in quanto è costituita di uomini [e di donne] che vivono, lavorando, soffrendo, morendo. Sono dei dilettanti; non hanno alcuna simpatia per gli uomini. Sono retori pieni di sentimentalismo, non uomini che sentono concretamente. Òbbligano a soffrire inutilmente nel tempo stesso che sciolgono degli inni alati alla virtù, alla forza di sacrificio del cittadino italiano. La folla è ignorata dagli uomini di governo, dai burocrati provinciali e cittadini. La folla, in quanto è composta di singoli, non in quanto è popolo, idolo delle democrazie. …” (Antonio Gramsci, “Politici inetti” – 11 febbraio 1917).

Caro Direttore,

mi scuso per aver fatto una piccola integrazione (aggiungendo: [e di donne]) allo scritto di un grande della Storia d’Italia, così rendendolo perfettamente attuale, non trova?

Ringrazio dell’attenzione e saluto cordialmente.

Stefano G. Loffi

 

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