Cronaca

Sorpresa da riforma Aler, Cremona accorpata a Brescia e Mantova

Riforma Aler: la commissione Territorio  regionale che ha esaminato la bozza di nuova legge, non ha accolto la proposta di emendamento presentata da Agostino Alloni , Pd, che chiedeva di accorpare Cremona con la sola Mantova anzichè con le province di Lodi e Pavia. Anche Carlo Malvezzi (Pdl) aveva appoggiato l’emendamento. Un via libera a maggioranza, con il voto favorevole dei gruppi PdL, Lega Nord e Maroni Presidente, astenuti Partito Democratico e Patto Civico, contrario il gruppo M5Stelle. Dalle 13 Aler oggi esistenti si passa a 5, con i seguenti accorpamenti: Milano, Lodi-Pavia, Brescia-Cremona–Mantova, Bergamo–Lecco-Sondrio, Busto Arsizio–Como–Varese-Monza Brianza. Vengono azzerati i Consigli di Amministrazione attualmente composti da sette componenti e viene istituita la figura del presidente unico: in sostanza si passa da 91 consiglieri di amministrazione ai soli 5 presidenti attuali.

“Personalmente – dichiara Carlo Malvezzi –  ho sottoscritto un emendamento che prevedeva l’istituzione di 6 agenzie con l’accorpamento delle sole Aler di Cremona e Mantova mantenendo autonoma Brescia. Infatti, se le tre province dovessero rimanere insieme in un’azienda, ci ritroveremmo con un’area troppo vasta, circa un terzo del territorio lombardo, con la presenza di circa 15 mila alloggi a fronte di una media tra i 6 e 7 mila. Su questo, il capogruppo Parolini ha tenuto aperta la possibilità, durante la seduta in Consiglio, di estendere il numero delle Aler da 5 a 6.”

“Naturalmente – ha aggiunto Malvezzi – va rilevato che questo è il primo passo del percorso di riforma complessiva delle politiche abitative. Superato ora il tema della governance, come previsto dalla scadenza dei Commissari straordinari in carica fino al  prossimo 31 dicembre, ora c’impegneremo in maniera altrettanto seria e incisiva a una riforma generale della legge sulla casa entro i primi tre mesi del prossimo anno. Tra i punti caratterizzanti del provvedimento  occorre rimarcare l’eliminazione dei Consigli d’Amministrazione, grazie ad un emendamento del nostro Gruppo, con l’introduzione della figura del presidente/amministratore unico e del direttore generale e la riduzione del numero delle aziende. Interventi che garantiranno un significativo risparmio di risorse pubbliche che in prospettiva potranno essere utilizzate per interventi a favore delle politiche per la casa con una speciale attenzione alle giovani coppie e all’housing sociale. Inoltre, va evidenziato il ruolo centrale che giocheranno i territori e le comunità locali attraverso l’istituzione del Consiglio territoriale”.

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