Cronaca

Mercato Garibaldi, Pd, commercio e Lega contro il Comune

AGGIORNAMENTO – Stamattina sono arrivati per aprire i propri negozi e si sono ritrovati la strada occupata da bancarelle di frutta e di verdura, formaggi toscani, pane sardo ed altri prodotti tipici regionali. Ancora tensione in corso Garibaldi, dopo la polemica sulla pedonalizzazione del tratto che va da via Villa Glori a corso Campi. In strada questa mattina non si parla d’altro: i commercianti, soprattutto quelli che si sono opposti alla pedonalizzazione, lamentano di non essere stati informati dal Comune dell’iniziativa. Uno di loro ha chiamato la Polizia Municipale. “Che cos’è questa roba?”, ha chiesto quanto è arrivata la pattuglia. “Ho chiamato il comando e nessuno mi ha saputo dire niente, ho chiamato Maschi (il consigliere delegato al commercio, ndr) e non mi ha risposto. Alcuni banchi sono troppo vicini alle vetrine e le oscurano”. Gli agenti non hanno potuto fare altro che confermare l’esistenza dell’ordinanza che autorizza il mercato e hanno provveduto a far spostare il banco troppo vicino al marciapiede. “Non sapeva niente nessuno – si lamentano i commercianti  – Ci siamo ritrovati la strada chiusa con un mercato”. Il mercato in questione, pubblicizzato sul sito del Comune, si chiama ‘Mercatino italiano – Regioni d’Italia’ ed è in programma fino a domenica 27 ottobre dalle 9 alle 20 nel tratto di corso Garibaldi pedonale.

Il problema emerso in mattinata ha avuto subito ripercussioni politiche, come evidenzia il commento del consigliere Pd Alessia Manfredini:  “Difetto di comunicazione? Questo è l’ennesimo episodio di una maggioranza allo sbando. E’ evidente che non bastano gli inserimenti di consiglieri delegati a supporto degli assessori, ultima in ordine di tempo proprio l’individuazione del consigliere Maschi per seguire i problemi del commercio. La “squadra” del sindaco Perri, dove ciascun assessore lavora male e per sè,  dimostra per l’ennesima volta di essere inadeguata ad amministrare la nostra città”

L’associazione di categoria Ascom ha scritto una nota al sindaco e al consigliere con delega al commercio Domenico Maschi: “Facendoci portavoce delle imprese di Corso Garibaldi, lamentiamo il disappunto per l’organizzazione del Mercatino dei prodotti tipici regionali. Non possiamo che sottoscrivere e sostenere la loro contrarietà ad una iniziativa che rischia di riflettersi negativamente sulle attività che quotidianamente lavorano sul Corso. L’evento è arrivato a “sorpresa” non solo alle imprese e alle Associazioni. La mancanza di una comunicazione non ha permesso di attrarre un pubblico diverso da quello che abitualmente si rivolge alle nostre realtà commerciali di vicinato. Con un unico risultato facilmente immaginabile, deviare i nostri clienti sulla bancarelle. Corso Garibaldi, ancor meno di altre zone, ha bisogno di un “mercatino dei prodotti tipici”. Perché la via è una delle poche ad offrire un completo mix merceologico, con negozi di alimentari (pane, formaggio, salumi, gastronomia) che sono in diretta concorrenza con le proposte degli ambulanti. Senza dimenticare che, in alcuni casi, si tratta quasi di una concorrenza sleale, dove gli ambulanti non rispettano quelle norme igienico sanitarie, o fiscali, che invece sono assolutamente inderogabili per i negozi in sede fissa. Più in generale, oscurando le vetrine, si danneggiano tutte le imprese di questa parte del corso. Riteniamo dunque strategico riaffermare il principio della condivisione delle scelte, anche in tema di animazione. Tutte le decisioni che interessano il commercio vanno affrontate al tavolo del DUC, il distretto urbano. Una assemblea che, proprio perché rappresenta tutti i portatori di interesse è pienamente legittimata a decidere.  Per quanto riguarda, più in senso stretto, Corso Garibaldi, invece, chiediamo venga ufficialmente convocato il tavolo di confronto già programmato a fine ottobre. Nella stessa occasione, nel quadro più generale del rilancio del Corso , dell’analisi delle criticità e delle soluzioni, sarà necessaria una riflessione comune anche sulle iniziative di animazione, anche in previsione del Natale ormai imminente”.

Durissima anche la posizione di Confesercenti, attraverso il direttore Giorgio Bonoli: “Queste iniziative se organizzate così fanno solo danni. C’è una sede istituzionale in cui si valutano tutti gli annessi e i connessi di mercati e mercatini ed è il tavolo del Distretto Urbano del Commercio. Quando organizzammo il Mercato Europeo, per prima cosa riunimmo tutti i commercianti del corso per sapere se un’iniziativa del genere incontrava il loro gradimento. Informammo su cosa avrebbe comportato l’occupazione del suolo pubblico e si studò il modo di collocare i banchi in maniera non invasiva rispetto alle vetrine e ai plateatici di bar e fornerie. Uno sforzo organizzativo non da poco, che implica impegno e tempo. Qui invece siamo di fronte ad un evento proposto all’amministrazione da un’associazione privata. E’ vero che il Comune ci aveva prospettato la possibilità di mercatini in questa zona, ma qui non si tratta di un mercatino, è un mercato vero e proprio, oltretutto con prodotti concorrenziali rispetto a quelli della sede fissa lungo la stessa via. Ribadisco: gli eventi vanno bene, siamo i primi a proporli, ma non è possibile gestirli in questo modo”.

“Evidentemente in Comune lavorano  a compartimenti stagni – aggiunge il vicepresidente di Confesercenti Lombardia Orientale Agostino Boschiroli – Non si capisce perchè le associazioni debbano portare al Tavolo del Duc tutti gli eventi in programma in modo da concordarli ed evitare sovrapposizioni, mentre un privato può chiamarsi fuori. Questa mattina mi hanno telefonato molti negozianti del corso, dicendomi che se avessero saputo che si trattava di un mercato di queste dimensioni  avrebbero anche loro chiesto il plateatico per portare la merce all’esterno. Il fruttivendolo avrebbe acquistato anche frutta e verdura a prezzi concorrenziali con quelli proposti dal banco che si è installato poco distante da lui. Alle nostre rimostranze in Comune questa mattina ci hanno risposto che ci avevano avvisato con una mail. Se questo è il modo di condividere gli eventi, al Comune rispondo che allora, la prossima volta, manderò anch’io una semplice mail, anzichè partecipare di persona, magari correndo il rischio di vedere bocciata la mia idea o comunque dovendo discuterla”.

All’attacco anche la Lega che in una nota della segreteria cittadina scrive: “Il panettiere di Corso Garibaldi, quando questa mattina ha alzato la saracinesca del suo negozio, si è trovato davanti il banchetto di pane e focaccia, il fruttivendolo invece quello di frutta e verdura. I commercianti di Corso Garibaldi credevano di essere finiti su Scherzi a Parte. Purtroppo era tutto vero: questa mattina hanno assistito all’allestimento di un mercatino davanti alle loro vetrine, con banchetti accuratamente posizionati per oscurare i negozi in sede fissa, a seguito di una iniziativa autorizzata dal Comune all’insaputa di tutti, commercianti , residenti e Associazioni di Categoria. E pensare che Perri nel suo programma elettorale con cui ha ottenuto nel 2009 la fiducia dei cremonesi aveva scritto (ultimo capoverso di pagina 5): “Strategie mirate di rilancio del settore del commercio andranno elaborate insieme alle Associazioni di Categoria, senza calare dall’alto iniziative che risultano, poi spesso, dei veri e propri boomerang”. Ci domandiamo:  con quale credibilità e faccia tosta questa maggioranza di Pdl e Gruppo Misto, dopo che oggi abbiamo assistito all’ennesimo scivolone, si ripresenterà tra pochi mesi a chiedere ancora la fiducia ai cittadini cremonesi?”


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