Cronaca

Cosa succede se spacci? Opuscolo per ragazzi e genitori in arabo e punjabi

Un opuscolo, tradotto in lingua araba e punjabi, per informare giovani e genitori sull’illecito amministrativo della detenzione delle droghe. L’iniziativa è curata dalla Prefettura di Cremona. Il libretto, dal titolo ‘Droga: stanne fuori’ è stato predisposto dagli studenti dell’Istituto professionale ‘P.Sraffa’ di Crema. La traduzione è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’organizzazione di volontariato ‘Immigrati Cittadini’. I nuovi opuscoli tradotti sono stati presentati in Prefettura alla presenza del Prefetto Paola Picciafuochi, del presidente della Provincia Massimiliano Salini, dell’assessore del Comune Luigi Amore, dal questore Vincenzo Rossetto e dei massimi rappresentanti della forze dell’ordine.
Spiegano dalla Prefettura: “Non è una pubblicazione di carattere scientifico o giuridico, ma  intende rivolgersi ai giovani e alle loro famiglie per rendere noti gli aspetti salienti della normativa riguardante l’illecito amministrativo della detenzione di sostanze stupefacenti, presentare alcune informazioni di  base sull’illecito penale rispetto alla detenzione a fini di spaccio ed in particolare le eventuali ripercussioni che tali segnalazioni potrebbero avere in ordine a  richieste di permesso di soggiorno o di cittadinanza”.
La pubblicazione, che sarà messa a disposizione di dirigenti scolastici, associazioni di cittadini stranieri, operatori dei servizi e Forze dell’Ordine, fornisce anche i referenti o i recapiti cui potersi rivolgere per poter ottenere informazioni o assistenza nel caso di problematiche relative al consumo di droga ed agevolare un’importante alleanza tra servizi e famiglia.
L’anno scorso, grazie all’opuscolo già diffuso nella sola lingua italiana, sono giunta alla Prefettura quindici segnalazioni di ragazzi che facevano uso o spacciavano droghe. Alcuni nei cortili o negli ambienti scolastici. “E’ uno strumento diretto ai giovani e soprattutto ai genitori per informare sull’iter normativo legato alla droga – ha spiegato l’assistente sociale della Prefettura Maura Longari”. “Un’iniziativa che arricchisce le modalità di prevenzione – ha proseguito Sahid, mediatore culturale del Comune e collaborazione per la traduzione in arabo – E’ utile rendere coscienti dei diritti e dei diveri, oltre che dei contatti per poter uscire da situazioni spiacevoli”. “Per noi Sickh – ha detto il giovane che ha curato la traduzione in punjabi – le droghe non sono tollerate. L’opuscolo è un impegno nei confronti dei giovani che, in situazione di difficoltà, trovano nelle droghe un più facile accesso”.
Il 99% degli istituti superiori ha aderito al protocollo “Scuola spazio di legalità” (nato nel 2009), anche alcune scuole medie (Circolo Cremona1, Cremona5, Castelleone e Offanengo). “La scuola non deve essere un porto franco dove i ragazzi fanno quello che vogliono – ha concluso Longari – Servono azioni condivise e accompagnate sempre da percorsi di rieducazione”.
Sono state lette due testimonianze: quella di una ragazza di 17 anni trovata a far uso di sostanze illegali a scuola (“Senza la segnalazione dei professori non so che fine avrei fatto”) e quella di due genitori (“Grazie perché nostra figlia, dopo essere stata trovata con della droga nel cortile della scuola, non è stata isolata e noi non ci siamo sentiti soli”).
Alla presentazione dell’iniziativa, che è avvenuta nell’ambito di un confronto interistituzionale sull’applicazione protocollo “Scuola spazio di legalità”, hanno partecipato i dirigenti scolastici di numerosi istituti, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale ed i rappresentanti dell’ASL nonché la Presidentessa dell’Associazione Immigrati Cittadini che ha curato la traduzione e la pubblicazione dell’opuscolo.

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