Cronaca

Filosa condannato a 15 anni e quattro mesi per corruzione

Nella foto, Filosa (il primo a sinistra) con i legali Benedetto Ricciardi e Luigi Alibrandi

Quindici anni e quattro mesi di reclusione e condanna al pagamento delle spese processuali, oltre che all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ la sentenza emessa dai giudici di Piacenza (presidente Italo Ghitti con Elena Stoppini e Maurizio Boselli a latere) per Alfonso Filosa, ex funzionario pubblico accusato di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio. Storie di favori, tangenti, silenzi o soffiate. I conti bancari di Filosa erano a Cremona e diversi imprenditori della nostra provincia gli avrebbero pagato le mazzette per informazioni su eventuali ispezioni. Filosa è stato anche condannato al risarcimento di 200mila euro nei confronti del Ministero del Lavoro. E’ stato invece assolto l’imprenditore milanese Morgan Fumagalli dall’accusa di corruzione. Quest’ultimo era accusato di aver corrotto Filosa con una tangente, ma per la difesa era stato obbligato a pagare. Si è dunque concluso il processo a carico dell’ex direttore dell’ufficio provinciale del lavoro per il quale il pm Antonio Colonna aveva chiesto dodici anni per corruzione, concussione, falso e rivelazione di segreti d’ufficio: avrebbe avvantaggiato alcuni imprenditori in cambio di vari favori dando informazioni in merito ai controlli effettuati dagli ispettori e dai carabinieri dell’ispettorato del lavoro per fatti che si riferiscono al periodo compreso tra il 2007 e il 2009. A Cremona Filosa è noto. Responsabile dell’Ispettorato del Lavoro (contemporaneamente ha retto tre sedi, Cremona, Piacenza e Mantova), ha avuto anche un ruolo politico nella maggioranza di centrosinistra (era in quota alla Margherita) andando a presiedere gli Ospizi Riuniti (l’ex Soldi, non ancora Azienda Cremona Solidale) alla fine degli anni Novanta. “E’ una sentenza molto pesante che parla da sè”, ha commentato uno dei difensori di Filosa, l’avvocato Luigi Alibrandi. “Quando il Tribunale va oltre le richieste del pubblico ministero come in questo caso, un po’ di sorpresa c’è, è umano. Aspetteremo i 90 giorni per leggere le motivazioni e poi faremo appello”.

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