Cronaca

Va avanti la protesta del maestro precario Dal Provveditorato, la questione ore vacanti approderà in Parlamento

«Pronto, sono il precario Corlazzoli e chiamo dal Provveditorato». Il maestro 36enne che da martedì pomeriggio è in sciopero della fame sui gradini di piazza XXIV maggio, comincia così nella mattinata la sua telefonata alla segreteria della scuola elementare di Trescore. Giovedì 1° settembre, infatti, prenderà regolarmente servizio, a 17 ore la settimana e 700 euro mensili. Intanto, la protesta continua. Sui gradini del Provveditorato si susseguono precari che portano la propria storia fatta di ore risicate e di incarichi assegnati nell’ottica della discontinuità. «Tutti gli anni, in questo giorno, mi dico: “Adesso cambio lavoro”. Questo sistema è una vergogna», dice una ragazza davanti ai cartelli di Alex.
Dai gradini di piazza XXIV maggio vanno avanti a pieno ritmo anche gli incontri istituzionali. Alex Corlazzoli si è visto in mattinata con il Provveditore. «E’ presa da mille problemi – riferisce Alex -, ma ha preso atto della questione che riguarda le ore libere in capo agli istituti e che, con questo sistema, diventano un vero e proprio labirinto». A questo proposito, nulla di nuovo sul fronte delle quattro ore che mancano al maestro Corlazzoli per arrivare a 20 ore settimanali, causa scatenante del suo sciopero della fame. «Il mio problema personale è ancora in fase di gestazione – dice -, ma voglio che la questione sia trattata in un quadro generale e riguardi il mondo del precariato a scuola».
Secondo appuntamento della giornata con il Viceprefetto Emilia Giordano. «Mi ha chiesto di stilare un documento che la Prefettura di Cremona si impegnerà a far prevenire a Roma – racconta -. Redigerò il documento che sarà una fotografia della situazione del precariato a scuola, ma lo farò firmare anche ad istituzioni e politici perché questa deve davvero diventare una protesta di tutti». Probabili firmatari, il sindaco Oreste Perri («L’ho incontrato – dichiara Alex -. Mi ha espresso solidarietà anche in quanto ex insegnante. Mi ha chiesto di portagli il documento e ha detto che valuterà la cosa»), il consigliere regionale Pd Agostino Alloni e la senatrice Cinzia Fontana, quest’ultimi presenti davanti al Provveditorato accanto ad Alex. «Siamo venuti per portare la nostra solidarietà – dichiara Cinzia Fontana -, perché da un problema di un singolo si possa veramente estendere la protesta al tema del precariato nella scuola italiana, problema che impatta in modo considerevole sul territorio cremonese con ricadute sulla qualità dell’offerta scolastica, che ha bisogno, invece, di merito e professionalità. Per quanto mi riguarda, sto pensando ad un’interrogazione che riguardi proprio questi spezzoni di ore vacanti».
«Ancora una volta – interviene Mimmo Palmieri (Cgil Cremona) -, il lavoratore è costretto ad azioni di forza per affermare i propri diritti e attirare l’attenzione. Ad Alex va tutta la nostra solidarietà». Lo sciopero della fame e “del gradino”, come lo ha soprannominato Alex, va avanti. Almeno fino a venerdì 2 settembre, giorno dell’incontro con il provveditore lombardo Giuseppe Colosio. «Non so come andrà – conclude Alex -, ma abbiamo mosso le acque, abbiamo lasciato traccia».

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