Cronaca

Tar non concede sospensiva: tribunale di Crema chiude

AGGIORNAMENTO – Ore 12:05, è la fine. Da Brescia arriva la notizia: il Tar non ha concesso la sospensiva all’applicazione del decreto di revisione della geografia giudiziaria, il tribunale di Crema chiude i battenti. Le facce degli avvocati, da questa mattina in attesa del responso, si fanno cupe e parte il valzer delle colpe. Benché se lo aspettassero, avvocati e dipendenti del tribunale cittadino hanno sperato fino in fondo che il Tribunale amministrativo regionale potesse concedere, come già successo con altri palazzi di giustizia, la sospensiva, bloccando così il trasloco in corso da ieri mattina, e riaprendo le speranze. Ma così non è stato. Il silenzio è calato sul cortile del palazzo di giustizia, dove ancora pochi avvocati erano presenti in attesa del verdetto. Sì, perché dopo l’ultima protesta pacifica contro la chiusura, la notizia che la decisione sarebbe arrivata un poco in ritardo per via di un incendio sulla linea ferroviaria Milano-Venezia che aveva bloccato pure il convoglio del presidente del Tar di Brescia, ha fatto desistere qualcuno dal restare lì. E invece pochi minuti dopo mezzogiorno il verdetto: niente sospensiva. Avvocati inferociti se la prendono con i parlamentari cremaschi, poco incisivi, con il sindaco di Crema Stefania Bonaldi e con i primi cittadini del territorio che non hanno voluto mettere in campo azioni eclatanti tra le quali la restituzione della fascia e le dimissioni di massa. “Il sindaco Bonaldi, – dicono gli avvocati – con questo ricorso si è lavata la coscienza”.
Non è stupito della decisione l’avvocato Martino Boschiroli, che in attesa della notizia aveva già puntato il dito contro sindaci e parlamentari e ricordato come “la storia si ripete e la città viene per colpa dello Stato saccheggiata da Cremona. Nessuno ha tenuto conto dei disagi del chiudere un tribunale che serve 150mila cittadini che ora devono andare a Cremona, nonostante non ci siano collegamenti e trasporti pubblici”.
“Le battaglie da fare non erano queste – ha aggiunto, dopo aver appreso del no del Tar – si sono seduti tutti ed ora è finita”.
Quindi è arrivata la fine per il tribunale della città, anche se in extremis gli avvocati non escludono di ricorrere al Consiglio di Stato.
Intanto per tutta la mattinata gli operai della ditta di traslochi hanno continuato a svuotare gli uffici e portare via fascicoli e arredi. E da lunedì tutti a Cremona.

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