Politica

Quinzani (Cremona per la Libertà): «Il Pdl è ormai una jungla Maschi è solo un falso problema»

La crisi nella maggioranza continua a far discutere. Prende posizione anche il consigliere comunale di Cremona per la Libertà, Ferdinando Quinzani: «Maschi è un falso problema – dichiara -. E il sindaco che critica il metodo di sostituzione del capogruppo e l’irregolarità della forma, fa  solo la figura dell’ingenuotto: una rappresaglia, perché di questo si tratta, non deve solo essere tale nei contenuti, ma deve pure essere evidente nella forma». Ecco la sua dichiarazione:

Umanamente spiace per l’amico Domenico e sono convinto che anche alcuni che l’hanno sfiduciato in fondo l’abbiamo fatto a malincuore per le sue qualità umane ancor prima che politiche.

Ma Maschi è un falso problema, la verità è che si sta manifestando una guerra interna senza quartiere tra fazioni che fanno capo a Rossoni e agli ex An supportati da forze esterne alla politica. Se non si prende atto di questo non si può comprendere cosa stia succedendo nel Pdl. La guerra per la candidatura a sindaco che ha visto contrapposti i nomi di Perri ed Emiliani non si è mai sopita. In quest’ottica sono stati gli scontri sulle nomine di Pasquali contro Jotta in Lgh, di Galli contro Sciumè in A21 e Albertoni contro Mille in Aem.

La defenestrazione di Maschi va letta in un contesto bellico ed il sindaco che critica il metodo di sostituzione del capogruppo e l’irregolarità della forma, fa  solo la figura dell’ingenuotto: una rappresaglia, perché di questo si tratta, non deve solo essere tale nei contenuti, ma deve pure essere evidente nella forma. Una parte maggioritaria del gruppo pdl ha voluto precisamente  sottolineare la propria consistenza. Dal gruppo e’ partito un messaggio al sindaco, che più chiaro di così si muore e non mi stupirei se ne seguissero altri. Non c’è bisogno di essere politologi per capirne il significato, dicono: abbiamo i numeri, siamo determinanti per la maggioranza, rivendichiamo il nostro ruolo, non siamo più disposti a fare tappezzeria mentre il sindaco fa e disfa in base a ordini ricevuti da oligarchie e potentati locali, indossando tra l’altro la maschera fasulla di “sindaco della gente”.

Perri che si scaglia contro le manovre di palazzo risulta patetico, perché lui stesso manovra eccome, rispondendo non a uno, ma a ben tre palazzi! Quando difende le “sue” nomine rivendica autonomia dai partiti, quando commenta il cambio di capogruppo però nega al gruppo consiliare l’autonomia di decidere e tira in ballo le segreterie comunali, provinciali, regionali, mondiali. Insomma un monumento all’incoerenza, come fa a mettere d’accordo tutti se non riesce a mettersi d’accordo con se stesso?

Diverse correnti possono coesistere a lungo solo grazie ad un elemento di coesione ed equilibrio che può essere di due tipi: o un partito forte con regole chiare che sa gestire la diversità e la compensazione, ma non e’ certo il caso del pdl balcanizzato in cui l’unica regola e’ quella della giungla, oggi più che mai; oppure una leadership riconosciuta di  un sindaco autorevole non solo sulla stampa amica ma anche nei partiti che gli hanno consentito di essere eletto.  E qui casca l’asino. Nel frattempo i problemi della città aumentano. A qualcuno interessa?

Ferdinando Quinzani

 

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