Cronaca

Scommesse, di Martino: 'Collaborare con giustizia sportiva? Perplesso'

Nella foto, il procuratore di Martino

“Continuare a collaborare con la giustizia sportiva? Qualche perplessità ce l’ho”. E’ uno dei passaggi più importanti dell’intervista che Roberto di Martino, procuratore della Repubblica a Cremona, ha rilasciato al quotidiano La Repubblica, pubblicata oggi e firmata da Giuliano Foschini e Marco Mensurati. La questione, ovviamente, è il calcioscommesse. Più precisamente, l’ultima sentenza della giustizia sportiva. Le decisioni sono arrivate nelle scorse ore, con pene ‘soft’. Quella destinata al giocatore della Lazio Stefano Mauri era tra le più attese: per lui sei mesi di squalifica (ammenda di 40.000 euro alla società romana). Mauri è stato prosciolto per i capi di imputazione che gli contestava il procuratore federale Stefano Palazzi e l’accusa rivolta al capitano della Lazio che riguardava l’illecito sportivo per i quali era stata chiesta una pena di 4 anni e 6 mesi di squalifica è stata derubricata dalla commissione disciplinare a omessa denuncia per la sfida contro il Genoa.

“Tornando indietro nel tempo chiederei di nuovo l’arresto di Stefano Mauri. E non in base alle cose nuove, molto importanti, ma in base alle carte che avevo allora, rifarei tutti”, dice di Martino a Repubblica. “Ci sono elementi che aggravano la sua posizione – prosegue -. Ma per motivi processuali non li ho potuti dare a Palazzi. Ma quelli che avevano in mano erano più che sufficienti. Si può discutere dell’associazione, che comunque ritengo fondata. Ma la frode è granitica. Del resto un giudice vero ha vagliato la mia richiesta di arresto”. Si legge ancora: “Mi sono reso conto di una cosa che in un primo momento avevo sottovalutato: giustizia sportiva e giustizia ordinaria convivono a fatica. Che senso ha che la giustizia sportiva si esprima prima di quella ordinaria? E se domani Mauri venisse condannato dalla giustizia ordinaria, che facciamo? Che senso ha? È intelligente?”. E ancora: “Da sportivo spero che in appello la posizione di Palazzi venga sposata, però ho molti dubbi”. Di Martino continuerà a collaborare con la giustizia sportiva? “Qualche perplessità ce l’ho. Non capisco l’evoluzione di questi giudizi. I primi processi (quelli a Doni e a Signori, ndr) venivano fatti in maniera molto semplice, prendevano le nostre carte, ascoltavano gli interessati e decidevano. Giusto o sbagliato che fosse. Gli ultimi invece si sono trasformati in processi che sono andati oltre le indagini penali. Nel caso di Mauri sono state sentite un sacco di persone. In questo caso hanno interrogato anche Zamperini e Aureli, gente che difendendo Mauri difendeva se stessa. Zamperini, con il quale io non sono riuscito a parlare, ha raccontato che Ilievski resta fuori da Formello mentre lui prende i biglietti. Perché non viene da me a raccontarla questa storiella? Ilievski non va certo a Roma o a Lecce per turismo. Fa parte di una organizzazione internazionale che ha come scopo corrompere i giocatori”. Più avanti: “Se non ho capito male volevano trovare le scommesse nell’agenzia di Aureli. Forse dovrebbero leggere gli atti, così capirebbero che le puntate illegali sono fatte su canali alternativi, quasi sempre all’estero”. In chiusura: “La giustizia sportiva faccia il suo corso. Alla fine della partita ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Compresa quella di aver ritenuto priva di fondamento l’ordinanza del giudice Salvini. Se i giudici, quelli veri, assolveranno Mauri io ne prenderò atto”.

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