Cronaca

Lena dopo le risposte della Tamoil: 'Sicurezza appare approssimativa' Azienda rassicura, il consigliere: 'Vigilerò'

A giugno scorso l’interrogazione del consigliere regionale cremonese della Lega Federico Lena sulla situazione della sicurezza nell’area della Tamoil. “Nonostante la messa in cassa integrazione di alcuni dipendenti la società ha comunicato che non vi saranno ammanchi di personale addetto al pronto intervento e ha definito la regolare composizione e preparazione della squadra”. Sono parole utilizzate dell’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Terzi, rispondendo all’interrogazione in commissione Ambiente nella giornata di martedì. “Sulla base della relazione presentata dall’azienda non si evincono inadeguatezze – ha aggiunto l’assessore -. Spetterà poi al Comitato Tecnico Regionale (CTR) verificare l’adeguatezza di quanto dichiarato”.

Il consigliere regionale cremonese Lena

“A seguito della mia interrogazione in Consiglio regionale – dichiara Lena – il Comitato Tecnico Regionale di Controllo, che presiede alle istruttorie tecniche delle aziende potenzialmente a rischio, ha recepito il rischio di ‘incidente rilevante’ per quanto concerne lo stabilimento Tamoil di Cremona”. Il leghista è soddisfatto solo parzialmente dalle risposte dell’azienda. “Nell’interrogazione – ricorda il consigliere – chiedevo se nell’ambito delle consultazioni fossero emerse anomalie o inadempienze in merito alle misure di prevenzione degli incidenti rilevanti, con particolare riferimento alla carenza di personale e al conferimento di mansioni basilari ai fini della sicurezza ad un esiguo numero di lavoratori. L’Azienda Tamoil, ora Deposito a Cremona, ha risposto di avere in carica quattro periti aziendali per i controlli della sicurezza. Si tratta di una risposta che mi soddisfa parzialmente, in quanto appare essere al CTR una sorta di autocertificazione. E’ invece mia ferma intenzione capire chi effettuerà questi controlli, nella convinzione che un’azione di così grande responsabilità ed importanza spetterà sicuramente ad un ente esterno all’azienda”. “In attesa di ulteriori verifiche – conclude Lena – è mia intenzione monitorare la situazione per capire come risponderà la città alla notizia della presenza di questo deposito a soli 600 metri dal più vicino quartiere residenziale con una situazione di sicurezza che ad oggi mi appare approssimativa. Da parte mia verificherò affinché i controlli per la messa in sicurezza procedano effettivamente nella maniera più scrupolosa possibile”.

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