Aem, più del dividendo contano i servizi Albertoni: "Disavanzo, impatto zero sul comune"
Aem Spa non è più quella di una volta, lo scenario delle multiutilities è cambiato e la concorrenza è spietata, ma i servizi che continua a garantire al Comune di Cremona, suo azionista al 100%, restano alti, nonostante il disavanzo del conto economico 2012 pari a 1,9 milioni, imputabile in larga misura al dimezzamento del dividendo Lgh (da 3 milioni staccati a favore di Aem nel 2011 a 1,5 del 2012). Che il Comune di Cremona non abbia sofferto del pessimo contesto operativo in cui si trovano (in generale tutte, A2A compresa) le aziende multiservizio, lo dimostra il divario tra il costo dei servizi forniti da Aem e quello che il Comune effettivamente paga (tecnicamente, costi non ristorati), pari a 2 milioni di euro. Franco Albertoni, presidente della Spa di viale Trento e Trieste, ha impiegato quasi un’ora per illustrare ai componenti della commissione vigilanza del Comune i principali dati di bilancio, chiuso con una perdita che ha fatto scalpore. E si è detto ottimista, viste le prime evidenze della trimestrale, sul fatto che Lgh già nel 2014 possa tornare a garantire utili più sostanziosi ai suoi azionisti. Per il piano industriale però si dovrà ancora attendere. Alcuni comuni sono tutt’altro che celeri nel prendere decisioni circa i conferimenti , vedi Pavia. Mentre sul lato delle razionalizzazioni societarie, si scontano i campanilismi territoriali duri a morire, cosa che però non impedirà, a quanto pare, la prossima fusione di AemCom con Lineacom (Rovato), con sede a Cremona; e tra Cogeme Gestioni e Scs gestioni (entrambe gestiscono i rifiuti, sul bresciano e a Crema / cremasco).
Le risultanze negative del bilancio Aem (“che hanno avuto impatto zero sul Comune”, ha ribadito Albertoni) sono dipese da situazioni straordinarie e contingenti. “I dividendi sono un aspetto marginale, per una società patrimoniale che, ricordiamolo, non ha una struttura commerciale che consente marginalità, ma che per sua natura deve privilegiare la gestione economico – finanziaria”, ha detto Albertoni. “Teniamo presente ad esempio che l’ultimo anno in cui Aem gestiva direttamente i servizi (non più così da quando è nata Aem Gestioni e, da gennaio, con la cessione dell’idrico a Padania Acque) ha chiuso con un utile di 500mila euro. Spesso si confonde l’aspetto patrimoniale con quello economico. Il parking Massarotti, ad esempio, è stato un investimento da 2 milioni di euro e non produce una perdita, a meno che bruci domani mattina”. Risposte che hanno anticipato le successive obiezioni di Maura Ruggeri (Pd): “E’ stato stressato il progetto originario che vedeva in Aem Patrimonio la cassaforte del Comune. Questa è diventata l’immobiliare del Comune, con un rischio di investimenti a scarsa remunerazione. Da quattro anni si aspetta il decollo di Lgh, che non arriva. Qualsi sono gli indirizzi strategici che il Comune dà a Lgh attraverso Aem?”.
Tornando ai motivi del disavanzo 2012, Albertoni ha citato i problemi di Bluegas e si è soffermato su “una criticità significativa su un impianto che produceva utili, il termovalorizzatore di Parona Lomellina. Sono in corso trattative, anche con l’intervento di altri partner, per risolvere a breve queste criticità, che hanno prodotto perdite per 4 milioni”. Nel complesso, lo scorso anno è andato male un po’ tutto il settore della produzione energetica, con una sofferenza particolare per le centrali idroelettriche di Lgh.
Albertoni ha citato i numerosi investimenti fatti da Aem per il Comune, 6 milioni solo nell’ultimo anno tra idrico, fibra ottica, sottosuolo, illuminazione pubblica, un settore su cui si è soffermato: “Se il problema è il dividendo – ha detto – il Cda potrebbe anche smettere subito di fare manutenzione sugli impianti di illuminazione pubblica, dove stiamo sostituendo tutti i vecchi corpi illuminanti della città con i led ad alta efficienza. Grazie a questi interventi però il Comune sta progressivamente risparmiando sui costi dell’illuminazione“.
Ma la situazione normativa è talmente in evoluzione che rende difficile immaginare il futuro. Solo tre anni ha Aem Service era diventata (per obbligo di legge) il contenitore in cui era confluita la gestione dei servizi strumentali per conto del Comune: ebbene, entro il 2013 società come queste dovranno essere liquidate. I Comuni dovranno decidere entro l’anno quali servizi gestire in economia e quali mettere a gara. Nel giugno 2014 tra l’altro scadrà il contratto di gestione calore che Aem svolge per il Comune. Anche l’ipotizzata società mista per la gestione integrata di tutti i parcheggi è al palo, se ne riparlerà a settembre, con qualche indirizzo operativo entro fine anno.
Quanto all’altro investimento immobiliare molto discusso di Aem, l’acquisto dell’ex macello dal Comune, non ci sono ancora certezze circa l’insediamento del Polo tecnologico. Aem (“nel ruolo di facilitatore, non di attuatore”) dell’intervento, ha prospettato i costi delle aree urbanizzate alle aziende del Consorzio Crit, settore tecnologia avanzata, ma ci sono resistenze sui prezzi. “Lo scenario è mutato da quando è nato il progetto del polo tecnologico”, ha detto Albertoni, “ma ritengo che le probabilità di concludere positivamente l’operazione siano di oltre il 50%”.
Tra gli interventi preoccupati, quello di Daniele Burgazzi (Pd): “Quest’anno Aem ripiana con le riserve, ma se dovesse ripresentarsi un disavanzo simile un altro anno, questi soldi non ci saranno più”; e di Caterina Ruggeri, che ha evidenziato il sempre maggiore scollamento tra realtà locale e azienda. Evidente con le diverse esigenze in tema di rifiuti, tra comune di Cremona e Aem Gestioni: quest’ultimo ha richiesto, per estendere la differenziata a tutta la città, una copertura totale dei costi.
Giuliana Biagi
@RIPRODUZIONE RISERVATA