Cronaca

Via Bredina, una nuova area produttiva da 8mila metri vicino alla Green Oleo Polo via Mantova, sì dalla commissione

AGGIORNAMENTO – Una nuova area produttiva da oltre 8mila metri quadrati tra il quartiere Cambonino e via Sant’Ambrogio. Più di un campo da calcio che diventa da area a non trasformazione urbanistica ad area edificabile per industrie ed artigianato. Tutto questo vicino alle case di via Bergamo e del cosiddetto quartiere dei Fiori e, soprattutto, vicino fabbrica chimica Green Oleo, ex Simel, in passato oggetto di lamentele per gli odori. La Giunta – in commissione Urbanistica – ha proposto di accettare le osservazioni alla variante Pgt che riguardano l’area, scatenando un’accesa discussione e la contrarietà dei consiglieri di opposizione (hanno votato a favore Pdl e Grignani del misto, riservandosi di votare contro in consiglio comunale). Due le osservazioni più rilevanti in questione. Nella prima, proprio la Green Oleo ha fatto pervenire una proposta modifica di destinazione d’uso dell’area adiacente alla fabbrica (spazio che è di proprietà del Comune) o ad uso residenziale per 8mila 900 metri o ad uso produttivo per 8mila 500 metri. La Giunta ha proposto di accettare la destinazione produttiva per 4mila 600 metri. Questa porzione si sommerebbe ad un’altra vicina (di 4mila 700 metri quadrati) per la quale un privato ha chiesto la modifica di destinazione d’uso a produttiva: anche in questo caso la Giunta ha proposto di accogliere la richiesta. Oltre 8mila metri quadrati con gli indici produttivi che nel nuovo pgt passano da 0,60 a 0,80.

“L’area in questione – ha detto Soregaroli del Pd (contrario) – ha in passato generato dei problemi. Un rapporto complicato con i residenti che hanno spesso denunciato cattivi odori, oggi in equilibrio. A parte che secondo me proporre il cambiamento di destinazione d’uso su un’area di proprietà del Comune è atto illegittimo, non vedo perché dobbiamo andare a peggiorare la situazione: ovvero incastrare tra le case altri 6mila e 400 metri di effettiva area produttiva”.

Dello stesso parere il consigliere Fanti del Pd (“Trasformiamo area verde in produttiva quando nel pgt ci sono già 300mila metri di spazi dedicati a questo? Poi, non sappiamo chi andrà ad insediarsi in quell’area”), la consigliera Abbate del Pd, il consigliere Quinzani di Cremona per la Libertà e il consigliere Schifano dell’Idv.
“Otto mila metri di area produttiva non consentono un insediamento produttivo pari a quello che c’è già – è il commento dell’assessore all’Urbanistica Fasani –  Il comparto poi sarà artigianale. Anche qui c’è il permesso di costruire convenzionato che consente al Comune di gestire la trasformazione e di trattare su cosa andrà lì. Inoltre, l’attività produttiva potrà essere una mitigazione per la vita del comparto residenziale, ovvero portare elementi positivi come la protezione rispetto alla tangenziale. La vendita dell’area del Comune non sarebbe sotto banco, ma con bando pubblico con garanzie per i residenti”.

POLO DI VIA MANTOVA-SAN FELICE: VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE

Discussione accesa anche sul Polo di via Mantova-San Felice. Qui la Giunta come controdeduzione all’osservazione di Ascom e Confesercenti ha proposto la riduzione di commerciale da 10% a 6% e l’aumento da 20% a 25% del commerciale a Ca’ de’ Berenzani. “Improprio dire che a Cremona abbiamo aggiunto medie strutture – ha esordito l’assessore Fasani -. Non ci sono altri spazi commerciali, sono solo stati ridotti e spostati”. “Voi avete fatto l’Ipercoop, portando a casa un centro commerciale per una cooperativa rossa”, è il commento di Grignani del Pdl.

“Non condividiamo il Polo a prescindere dai commercianti”. E’ il parere di Soregaroli e Fanti del Pd. “Il rischio – hanno aggiunto – è che il commerciale parta e il produttivo no. In quel caso ci troveremmo con tre medie strutture di vendita, avendo compromesso un’area agricola senza raggiungere l’obiettivo”.

Dubbi sono stati espressi dal consigliere Quinzani di Cremona per la Libertà: “La questione è delicata, però guardo ad altre città che fuori dall’autostrada hanno spazi commerciali. Rinunciare significa mandare piccole realtà produttive altrove. Se ci sono equilibrio e vincoli sono d’accordo a rischiare. Non si tratta di una nuova galleria che può dare fastidio al commercio tradizionale”.

Dalla commissione, al termine della discussione, il primo via libera al Polo. Lunedì verrà discusso in consiglio comunale.

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