Cronaca

Nel 2012 3mila immigrati in meno Crescono gli stranieri regolari e laureati Aumentano cinesi e ucraini

Nel 2012, per la prima volta in provincia di Cremona, dopo oltre un decennio di crescita costante, si registra una forte contrazione della presenza di popolazione immigrata pari a circa 3mila unità. E’ quanto emerge dall’undicesimo rapporto della Provincia di Cremona ‘Annuario statistico anno 2012’, presentato in mattinata in Camera di Commercio. Contemporaneamente alla contrazione delle presenze, si rileva un cambiamento dei flussi migratori delle diverse comunità. I romeni, pur essendo ancora la prima collettività per consistenza numerica, dminuiscono del 12%, gli egiziani del 17%, i marocchini e gli albanesi del 3-4%, mentre aumentano i cinesi del 13%, gli ucraini e i moldavi dell’11-15%. Questi ultimi sono soprattutto donne impiegate nel settore dell’assistenza familiare.
Altro aspetto emerso: la diffusione degli immigrati nei piccoli paesi della provincia cremonese dove è più conveniente affittare o comprare una casa e dove è più semplice trovare un lavoro come operai o come donne delle pulizie. La regolarizzazione è in crescita: nel 2012 l’87% degli immigrati presenti sul territorio sono iscritti all’anagrafe, 40mila su 46mila. Il tasso di regolarità è al 6%, solo 6 immigrati su 100 sono irregolari (fenomeno più presente nei gruppi ghanesi, senegalesi ed egiziani).
Dal 2000 al 2012 sono state evidenziate alcune tendenze: progressivo equilibrio tra generi (il 51% degli immigrati sul territorio è maschio), maggiore anzianità anagrafica, maggior presenza di persone straniere con titolo di studio con solo il 3% senza titolo (laureati in aumento), diminuzione dei musulmani e dei cristiani con una crescita degli ortodossi, più anzianità migratoria (ovvero stranieri che sono da più tempo nel cremonese).
Per quanto riguarda la situazione lavorativa, l’occupazione regolare a tempo indeterminato è scesa al 35-36% nel 2011-2012, mentre la percentuale dei regolari a tempo parziale passa dall’1 al 6 nel corso degli anni. La percentuale di casalinghe e di studenti si incrementa notevolmente (rispettivamente 7 e 14%) e quella dei disoccupati quasi raddoppia, raggiungendo il 12-13 per cento nel 2011-2012. Segnali da analizzare in relazione alla diminuzione della presenza straniera in provincia: alla luce della situazione economica e occupazionale, gli immigrati – soprattutto quelli senza problemi di permesso di soggiorno come i neocomunitari romeni – preferiscono fare ritorno al proprio paese o spostarsi in cerca di situazioni migliori.
Migliora la condizione abitativa, anche se siamo lontani dai dati del boom immobiliare. La tendenza è quella della stabilità dell’alloggio: aumentano gli immigrati in affitto o con casa di proprietà (un immigrato su cinque), anche se negli ultimi tempi si registrano non poche difficoltà a pagare affitti o mutui.
Come indice di integrazione, Cremona è ai primi posti in Lombardia con Lecco e Lodi, al di sopra della media regionale. I più discriminati sono gli uomini dai 25 ai 54 anni. Meno le donne giovani e gli anziani. A dichiararsi più discriminati sono senegalesi, nord africani e marocchini, meno est europei e asiatici.
“La composizione sociodemografica del territorio provinciale sta cambiando – ha detto l’assessore provinciale Silvia Schiavi – e le istituzioni devono affrontare la sfida di gestire diversità e culture. E’ necessario dunque porre attenzione alle condizioni che portino a favorire la coesione sociale e saper rispondere a bisogni sempre più diversificati e complessi”. In sala presente anche l’assessore del Comune Maria Vittoria Ceraso.

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