La Regione frena sul polo di via Mantova Troppo consumo di suolo
Percorso tutto in salita per la variante generale al Pgt del Comune. Sembrava cosa fatta, invece le osservazioni e le richieste di integrazioni fatte il 31 maggio dalla Giunta Maroni e il 4 giugno dalla Giunta Salini, costringono l’assessorato governato fino a poco fa da Carlo Malvezzi a rivedere molte parti del documento. Due delibere pesanti in tutti i sensi: 50 pagine quella della Regione, 20 quella della Provincia, zeppe di bocciature. Soltanto la scorsa settimana la giunta Perri aveva approvato i criteri per le controdeduzioni. 87 in tutto quelle pervenute, poche rispetto al solito.
I NUMERI La variante del Pgt – annota la Regione – individua 32 ambiti di trasformazione, per un totale di oltre 1 milione e 200mila mq, con un’incidenza dell’1,8% sul territorio comunale. Dei 32 ambiti, 15 appartengono al precedente Pgt (tuttora vigente) e 17 sono di nuova previsione. Il 55% di questi ambiti è a destinazione produttiva, il 21% va alla residenza, il 20% al terziario – commerciale e il restante 4% a servizi. La previsione demografica è di un aumento pari a 10.103 unità, di cui 6443 derivante da capacità pregressa e 3000 dai nuovi ambiti (su una popolazione attuale di 72250 abitanti al 2009).
FIUME PO NON VALORIZZATO La prima bacchettata della Regione arriva sul fronte naturalistico: il Pgt non conferisce la ‘giusta importanza alla risorsa fiume Po quale elemento caratterizzante la città di Cremona, da proteggere e da valorizzare (…) le azioni inserite nelle strategie del Piano non hanno sufficientemente approfondito le azioni di valorizzazione naturalistica e turistico-ricreativa’ della risorsa – fiume. La Regione parla poi di ‘incoerenze’ tra linee programmatiche del Pgt e gli interventi urbanistici promossi, in particolare per quanto riguarda il recupero del patrimonio edilizio esistente, la salvaguardia delle aree agricole, la dispersione urbana e l’impiego di suolo libero.
TROPPE CASE PREVISTE Secondo punto critico: la popolazione potenzialmente insediabile. La Regione considera sovrastimata la previsione doi 10mila abitanti nei prossimi anni ed invita il Comune a rivalutare le sue stime rapportando le nuove edificazioni ‘alla domanda abitativa reale, per evitare di andare ad alimentare l’ormai diffuso fenomeno del patrimonio immobiliare invenduto in Lombardia’.
IL POLO DI VIA MANTOVA S.FELICE. Apprezzata la contrazione del consumo di suolo agricolo operata dalla variante rispetto al Pgt del 2009: con una riduzione di 570mila mq di aree destinate all’edificazione. Ma non è abbastanza per la Regione, che cita il famigerato (per l’opposizione dei commercianti) ambito di trasformazione 28, quello a carattere produttivo commerciale di S. Felice – Via Mantova, per oltre 29 ettari: esso ‘non trova coerenza con il disegno complessivo delle aree produttive comunali’. Inoltre risulta troppo vicino al centro abitato di S. Felice e confligge con la previsione di autostrada Cremona-Mantova: ogni trasformazione dovrà essere subordinata ad uno studio sul traffico e le opere viabilistiche conseguenti saranno poste a carico del soggetto attuatore.
Nel calcolo del consumo di suolo andrebbero aggiunte inoltre tutte le infrastrutture, invece non considerate. In sostanza, afferma ancora la Regione, prima di attivare nuovi ambiti di trasformazione il Comune dovrebbe mettere in atto ‘effettive strategie di recupero delle aree dismesse e di promozione di interventi di rigenerazione urbana’.
Il piano non riserva adeguata attenzione alla valorizzazione delle aree agricole che invece andrebbero incentivate attraverso la promozione della multifunzionalità e nel loro ruolo di presidio e manutenzione del territorio a servizio della città.
Critiche vengono mosse agli ambiti di trasformazione via Cà del Ferro est, 2000 mq a destinazione residenziale (quaranta abitanti circa) che potrebbe confliggere con un allevamento zootecnico; idem per l’ambito via Cà del ferro nord, con potenzialità abitativa doppia, su un’area ritenuta di interesse strategico dal Piano di coordinamento territoriale della Provincia; stessa cosa per l’edificazione di via Postumia (circa 10mila mq in area di valore paesaggistico). E gli esempi potrebbero continuare, anche per le aree completamente produttive – commerciali di via Sesto: 155mila mq in parte collocate in aree di valore ecologico, di cui non si vede la necessità, non essendo ancora stato completato il comparto produttivo preesistente.
Vengono richieste compensazioni forestali mentre dal punto di vista paesaggistico si rileva l’eccessiva vicinanza di alcuni ambiti di trasformazione a cascine di valore storico o a reticoli d’acqua minori. Tra gli esempi: cascina Razze al Boschetto; o la Roncacesina, a Picenengo, con la tipica torretta di belvedere a spirale.
AGGIORNAMENTO
LE CRITICHE DEL PD Saranno espresse in Comissione urbanistica, lunedì prossimo, le critiche del Pd alla variante generale al Pgt, che ha suscitato una mole di osserva negative da parte della Regione. ‘Da quanto ci risulta – afferma Maura Ruggeri, capogruppo Pd in Comune – la commissione di lunedì ci presenterà una delibera in cui le osservazioni pervenute al Comune saranno illustrate per sommi capi e inquadrate nelle diverse tipologie. Crediamo invece che sia indispnesabile entrare nello specifico di ciascuna osservazione, dandoci modo di comprendere le controdeduzioni degli Uffici. Queste osservazioni devono poter essere esaminate anche dalla commisisone’.
Il Pgt era stato bocciato dalla minoranza in prima adozione, lo scorso gennaio. Allora per una questione di merito e contenuti. Adesso lo sarà anche per una questione di forma. ‘Non mi risulta che le osservazioni siano state pubblicate sul sito, né tantomeno le controdeduzioni, segnale di scarsa trasparenza. Ci chiediamo poi – osserva Ruggeri – come il Comune intenda rispondere alle osservazioni della Regione, puntuali e significative. Credo che serva più tempo per prenderle in considerazione’. La tabella di marcia del Pgt è invece molto breve e prevede il ritorno del documento in Consiglio Comunale ai primi di luglio.
g.b.
NOTA STAMPA CIRCA LA POSIZIONE DELLA REGIONE SULLA VARIANTE AL PGT
Nel pomeriggio l’ufficio stampa del Comune ha fatto pervenire il comunicato che pubblichiamo di seguito per intero:
“Dal raffronto tra le linee strategiche del Piano comunale e il quadro programmatico di livello regionale emerge tra il Documento di piano del PGT e il disegno di sviluppo territoriale per la Lombardia definito dal Piano Territoriale Regionale, una condizione di coerenza generale e le azioni di PGT risultano complessivamente adeguate al raggiungimento degli obiettivi del Piano regionale”.
Questo è il giudizio complessivo che Regione Lombardia formula nelle sue conclusioni rispetto alla Variante generale al PGT e che nell’articolo “La Regione frena sul polo di via Mantova
Troppo consumo di suolo” non viene riportato.
In più parti il documento della Regione sottolinea infatti la bontà del lavoro svolto evidenziando l’approfondimento delle analisi e la coerenza delle scelte effettuate.
Nel dettaglio, a dimostrazione di quanto sopra affermato, si evidenzia che la Variante generale restituisce agli ambiti agricoli circa 600.000 metri quadrati di aree.
Rispetto agli ambiti di trasformazione previsti dalla Variante generale, pari a circa 1.258.000 metri quadrati, ben 1.035.000 (82%) derivano dalla conferma di ambiti preesistenti nel piano previgente che prevedeva circa 2.684.000 metri quadrati di aree edificabili.
La Regione sottolinea quindi la “effettiva contrazione del consumo di suolo attuata attraverso la presente variante rispetto ai previgenti piani” con una “contrazione del 19% di utilizzo di aree agricole”.
Le volumetrie edificabili per le diverse funzioni (residenza, produttivo, commercio e terziario, servizi) sono significativamente diminuite rispetto alle previsioni del piano previgente in oltre 300.000 metri quadrati, pari a 1.000.000 di metri cubi.
Per quanto concerne l’ambito di trasformazione di via Mantova la Regione prende atto che si tratta di un ambito derivante dal previgente piano, non ne prescrive l’eliminazione o la riduzione ma si limita ad indicare la necessità di approfondire il tema della viabilità con uno studio apposito nulla rilevando in merito ai possibili mix funzionali ipotizzati.
Peraltro, in tema di politiche commerciali la Regione evidenzia “una pianificazione e programmazione, corredata da numerose analisi della rete distributiva comunale, degli insediamenti di media e grande distribuzione al di fuori del Sistema Commerciale del centro abitato al fine di garantire la presenza degli esercizi di prossimità nel centro storico e nel contempo di non aumentare i livelli di inquinamento ambientale e di congestionamento del traffico. In particolare si prevedono, per la realizzazione di medie e grandi strutture di vendita nelle aree periurbane, dei criteri di coerenza e qualità progettuale a tutela del territorio e dell’ambiente”.
Anche il documento della Provincia, che costituisce parere favorevole alla variante al PGT, contiene alcune prescrizioni che portano un affinamento allo strumento adottato senza peraltro modificarne alcuna scelta sostanziale.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si può affermare che il giudizio complessivo e generale sulla Variante dei due enti è senz’altro positivo e costruttivo, non costituisce alcuna bocciatura, ma favorisce il completamento positivo della Variante stessa.
Nel respingere con fermezza qualsiasi rilievo in ordine alla mancanza di trasparenza con cui si sta affrontando l’approvazione della Variante generale al PGT, l’Amministrazione comunale stigmatizza l’irresponsabilità di chi confonde pretestuosamente la trasparenza con la “retorica della trasparenza”. L’Amministrazione comunale ritiene infatti che i tempi dedicati al percorso compiuto e che si sta compiendo siano sempre stati, come lo sono tutt’ora, rispettosi tanto degli organi istituzionali, quanto dell’importanza che lo strumento rappresenta per il bene ed il rilancio del territorio. Si ricorda infine che gli uffici sono stati, sono e saranno sempre disponibili a formire ogni puntuale informazione.
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