Pizzetti: 'Esperienza governo nazionale non replicabile a Cremona'
Cremona non ha i barbari alle porte. Non è minacciata da nessuna invasione, non vive una situazione di emergenza. Per questo non avrà bisogno di un governo d’emergenza che anche lontanamente assomigli a quello messo in piedi a Roma da Letta e Alfano. Luciano Pizzetti, senatore Pd, ribadisce quanto ha già spiegato in più occasioni davanti agli iscritti dei circoli e in assemblea provinciale, a proposito delle larghe intese Pd-Pdl. Il riproporsi delle voci di inciucio in occasione dell’adozione del Piano Cave, alcuni giorni fa in amministrazione provinciale, viene fermamente respinta da Pizzetti.
Martedi scorso il Piano Cave è stato approvato con 14 voti a favore, 6 contrari e 2 astenuti. Se il Pd, accogliendo l’invito di più di un esponente di minoranza, fosse uscito dalla sala consigliare al momento del voto, sarebbe mancato il numero legale per approvarlo. La maggioranza era in palese difficoltà, con l’assenza di sei consiglieri, circostanza duramente criticata dallo stesso presidente Salini: ‘Se ci trovassimo in un altro momento, dovremmo tutti andare a casa’. E ha ringraziato il Pd per il senso di responsabilità istituzionale.
‘C0ncordo con il presidente – conferma Luca Rossi, coordinatore provinciale Pdl – ‘Non è scappando che si affrontano le cose in politica, ma discutendo ed eventualmente votando contro.Quello del Pd è stato un atteggiamento maturo, che privilegia il confronto sui contenuti’. Resta il fatto che il Pdl ha mostrato la propria debolezza martedì in consiglio e le tante assenze sono state anche lette come segno di insofferenza nei confronti di Salini. ‘Non è così – afferma Rossi -. Nel Pdl si discute è questo è un buon segno. E’ vero però che c’è la necessità assoluta di una verifica all’interno del gruppo consigliare. Io capisco benissimo gli impegni professionali di ciascun consigliere, capisco che nell’arco di quattro anni qualcuno possa aver modificato i propri impegni iniziali. Ma l’impegno che si è preso al momento del voto è tassativo. Sto contattando tutti i componenti del gruppo per ribadire questo concetto e la settimana prossima faremo una riunione. Quello che sto chiedendo è che ciascuno verifichi la propria disponibilità a prendere parte in maniera attiva all’attività del consiglio, garantendo la propria presenza. In caso contrario chiederò che si faccia un passo indietro’. Con la possibilità, quindi, di un avvicendamento tra i banchi di maggioranza. ‘Considero le troppe assenze di martedì un segno di superficialità da parte di alcuni, non altro. Nei giorni precedenti al voto sul Piano Cave, c’era stato stato un approfondimento da parte del gruppo Pdl, l’argomento era ben presente nell’agenda di ciascuno’.
Sull’altro versante, quello del Pd, viene fatto notare che il boicottaggio del voto non avrebbe avuto effetti sostanziali, perchè il piano cave sarebbe stato adottato nella prossima seduta. Ma avrebbe avuto un alto valore simbolico. ‘‘Il Consiglio – aveva spiegato il capogruppo Cesare Mainardi – è un’istituzione non della sola maggioranza, ma dei consiglieri, che lo devono far funzionare. Non accetto che si facciano insinuazioni su accordi non trasparenti, sia sul piano cave che su altri argomenti’.
‘Il fatto di essere rimasti in sala al momento del voto sul Piano Cave – commenta adesso Luciano Pizzetti – è normale, è indice della volontà di entrare nel merito dei contenuti, su cui ci saranno anche altre occasioni di espressione, con la presentazione delle osservazioni. A chi parla di larghe intese dico una cosa: che proprio l’esperienza di Roma è la più valida garanzia del fatto che a Cremona non ci sarà nulla di simile. Il Governo nazionale è stata una strada obbligata per rispondere alle esigenze di una vera e propria emergenza.A Cremona questa emergenza non c’è’.
Il Piano cave, su cui è già tornato anche Giuseppe Torchio (che pure ha votato contro) è destinato a restare alla ribalta nelle prossime settimane. Fortemente in discussione (anche dal gruppo Pd, che comunque ha votato contro) è la riproposizione della cava d’argilla in zona Pianalto della Melotta, a Romanengo, un sito già più volte segnalato dalle associazioni ambientaliste e non solo, come meritevole di tutela ambientale. E’ questo uno dei pochi poli estrattivi d’argilla in provincia. Per il resto il Piano appare fortemente ridimensionato rispetto al passato per quanto riguarda i quantitativi estraibili.
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