Cronaca

Falsi mutui, indagine estesa ai promotori, dal gip gli interrogatori

Nella foto, il giudice Salvini

E’ destinata ad estendersi anche ai promotori finanziari l’indagine della guardia di fiananza sui falsi mutui. Tra ieri e oggi i cinque arrestati sono stati sentiti dal giudice per le indagini preliminari Guido Salvini. Durante gli interrogatori di garanzia sarebbero stati fatti i nomi di alcuni promotori finanziari che sarebbero stati consapevoli della mega truffa. I cinque arrestati, che davanti al gip si sono rimpallati le responsabilità, sono accusati di aver truffato le banche presentando domande di mutuo per l’acquisto di immobili il cui valore era ampiamente sovrastimato rispetto al reale e, una volta ottenuti i prestiti, scomparivano senza più rimborsare le rate. I cinque ideatori della frode da 5 milioni di euro, titolari di agenzie immobiliari, sono stati tratti in arresto per associazione a delinquere finalizzata alla truffa nell’ambito dell’operazione Domus. I complici, un centinaio tra proprietari compiacenti e finti acquirenti, sono indagati per concorso. La truffa ha riguardato 42 abitazioni, di cui 30 in provincia di Cremona, nei comuni di Ostiano, Isola Dovarese, Cingia de’ Botti, Pessina Cremonese, Robecco d’Oglio, Scandolara Ripa d’Oglio, Gabbioneta Binanuova e Volongo.

A finire in manette sono stati Cristian Sigurtà e Simona Dilda, titolari della ‘Simone Immobiliare’ di Ostiano, Stefano Brusinelli e Pierluigi Tosfer, titolari della ‘B&T’ di Manerbio, e il loro dipendente Marcello Mario Scalvini. Brusinelli è anche proprietario dell’agenzia Stefano Casa. Tutti sono incensurati.

Oggi il gip ha sentito Pierluigi Tosfer, 40 anni, di Manerbio, difeso dall’avvocato Maura Gualdi, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, e Stefano Brusinelli, 35 anni, di Manerbio, assistito dall’avvocato Giuseppe Mercurio. “Abbiamo dato spiegazioni al giudice”, ha detto il legale, “qualcosa è stato ammesso, e ci siamo resi disponibili alla proposta del gip per un eventuale confronto con gli altri arrestati”. Nel suo interrogatorio, Brusinelli avrebbe ammesso solo di aver guadagnato denaro in nero sull’aumento dei mutui. Di tutto il resto non avrebbe saputo nulla, addossando le responsabilità a  Cristian Sigurtà. Era lui, avrebbe detto Brusinelli, a fare tutto. Sul computer del 35enne, però, sono stati trovati tutti i file e il materiale con cui era stata organizzata la maxi truffa.

Ieri, invece, sono stati sentiti gli altri tre arrestati: Sigurtà, 40 anni, di Brescia ma residente ad Ostiano (difeso dall’avvocato Carlo Ambrosini), che ha ammesso le sue responsabilità, la compagna Simona Dilda, 40 anni, di Cremona, e Mario Marcello Scalvini, 36 anni, di Manerbio. Quest’ultimo, come Brusinelli, avrebbe ammesso solo di aver guadagnato denaro in nero sull’aumento dei mutui.

Per ora tutti gli arrestati restano in carcere. Verranno risentiti dal pm nel fine settimana.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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