Cronaca

La rissa tra genitori finisce in Regione 'Servono corsi di tifo-civile e squalifiche' Interviene l'assessore allo Sport Rossi

Il caso della rissa fra genitori che mercoledì primo maggio è scoppiata durante una partita di volley femminile under 13 (Esperia Cremona-Crema Volley) finisce in Regione. L’assessore lombardo allo Sport, l’ex canoista e campione olimpionico Antonio Rossi, è infatti intervenuto sulla questione. E ha proposto delle contromisure dopo la brutta vicenda avvenuta nel corso del match di pallavolo tra le ragazzine cremonesi e cremasche (l’intervento della Federazione non si è fatto comunque attendere; ora, inoltre, si susseguono inviti alla riappacificazione tra i familiari delle due parti). Le parole di Rossi sono comparse oggi sulle pagine regionali del Corriere della Sera. L’assessore parla di un possibile “cartellino rosso con tanto di espulsione dalle tribune e con tanto di squalifica comminata per una, due, tre gare. Una sorta di Daspo soft, una diffida per genitori-ultrà, per mamme e papà che si surriscaldano a bordo campo e insultano, litigano e fanno terminare le partite in rissa”. E pensa a “corsi di fair-play per genitori, con lezioni da tenere in ogni provincia”. Sulla stessa linea il presidente del Coni della Lombardia, Pierluigi Marzorati (ex cestita con la maglia di Cantù): “I genitori rissosi sono un’umiliazione per migliaia di ragazzi in tutte le discipline. Una totale mancanza di rispetto verso i giovani atleti che va arginata”. Secondo Rossi “occorre un giro di vite”. Un convegno, proprio sul tema della violenza nello sport, si è svolto un paio di giorni fa all’Itis di Cremona (hanno partecipato Gigio Gresta, allenatore Vanoli Basket, Donato Daldoss, ex rugbista della nazionale e oggi allenatore, e Andrea Sozzi, maestro di judo) .E un articolo sul caso era già comparso ieri, in prima pagina, sul Corriere. Oggi, accanto alle parole dell’assessore regionale e di Marzorati, è stato pubblicato anche un intervento firmato dall’ex calciatore dell’Inter Sandro Mazzola. Inizia così il pezzo del campione nerazzurro: “I ragazzini devono giocare, liberi e felici, per dare quello che sentono, con passione e con il piacere di divertirsi: per crescere bene”.

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