Cronaca

Fino a 500 euro di multa a chi rovina nidi di rondini: c'è l'ordinanza del sindaco Interventi su palazzo comunale per libero accesso a uccelli migratori

Il sindaco ha firmato l’ordinanza che impone sanzioni salate a chi rovina nidi di rondini. L’iniziativa, promossa dalla Lipu (Lega italiana per la protezione degli uccelli), è stata discussa in giunta su proposta dell’assessore all’Ambiente Francesco Bordi e accolta con favore. “Il Comune di Cremona – si legge nel comunicato stampa diffuso – scende in campo a tutela delle rondini oltre che di balestrucci, rondoni e pipistrelli, che vivono sul territorio comunale e che svolgono un’importante funzione di equilibratori naturali quali predatori di insetti, contribuendo alla cattura fino alla quantità di circa 20.000 insetti al giorno per coppia, nella stagione riproduttiva. Va inoltre tenuto presente che la rondine ha risentito fortemente delle modifiche ambientali avvenute in questi decenni. Le cause del declino sono molteplici, ma anche le soluzioni sono molte e a volte anche attraverso piccoli azioni si può contribuire alla salvaguardia di queste specie”.
L’iniziativa che si sviluppa in due fasi: l’ordinanza del sindaco per sanzionare chi danneggia l’esistente, già predisposta e firmata; il miglioramento dell’attuale situazione con interventi mirati sulle cavità innanzitutto di palazzo comunale, poi anche di altre edifici di proprietà comunale, per lasciare libero l’accesso solo agli uccelli migratori e ai pipistrelli, inibendo invece lo stazionamento dei piccioni. La seconda fase, che verrà attuata previa autorizzazione della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova, vedrà la collaborazione del Laboratorio del Cotto di Cremona e della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).
L’ordinanza impone di rispettare i nidi di rondini, balestrucci, rondoni e rondoni pallidi (questi ultimi rarissimi nelle città, ma presenti nel nostro centro storico) provvedendo, dove possibile alla loro tutela e protezione oltre a vietare a chiunque di distruggere, di rimuovere o danneggiare. Sono ammesse deroghe solo ed esclusivamente in caso di restauri o di ristrutturazioni di fabbricati, unicamente fuori dal periodo di nidificazione (tra il 15 settembre e il 15 febbraio). L’autorizzazione verrà rilasciata dal Servizio Ecologia o dallo Sportello Unico per le Imprese. Nel caso in cui le deiezioni delle rondini provochino gravi problemi igienici in luoghi pubblici, il Comune provvederà ad installare appositi manufatti per contenere il disagio. Il controllo del rispetto di quanto previsto dall’ordinanza verrà effettuato dalla Polizia Municipale, dalle Guardie Ecologiche Volontarie. Per chi contravviene alle disposizioni sono previste sanzioni da euro 50,00 ad euro 300,00. E’ prevista inoltre una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 500,00 euro nel caso di abbattimento dei nidi durante il periodo di nidificazione, fatta salva l’applicazione dell’ipotesi di reato di maltrattamenti sugli animali prevista dal Codice penale.
“La città di Cremona – spiega il Comune – è una delle poche in Italia che ospita una colonia di rondoni pallidi, specie che abitualmente nidifica in habitat rupestri. Una colonia si è insediata soprattutto tra via Baldesio e Gonfalonieri occupando le cavità (buche pontaie) più piccole dove non riescono a nidificare i piccioni. Negli anni passati, le cavità di via Gonfolonieri (ma anche di Palazzo Cittanova) sono state ostruite con reti metalliche o fili di nylon che impediscono l’accesso sia ai piccoli uccelli che ai pipistrelli”.
Antonio Bozzetti per la sezione di Cremona della LIPU e Ferdinando Giordano per l’associazione ArcheoCremona, promotori di una campagna per la tutela delle rondini e delle specie migratorie che vivono nella nostra città, hanno a suo tempo proposto la riduzione della superficie di accesso alle cavità con manufatti, creati ad hoc dal Laboratorio del Cotto di Cremona, utilizzando materiale edilizio tale da consentire il passaggio ai soli uccelli di piccola taglia, pipistrelli e altre specie protette e di inibire l’accesso ai piccioni. L’assessore alle Politiche Ambientali Francesco Bordi, dopo avere vagliato con gli uffici comunali la fattibilità di tale proposta, l’ha sottoposta alla Giunta che l’ha infine approvata.

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