Casa di riposo venduta, 'lavoratori e ospiti non tutelati'
La casa di riposo di Soresina è stata venduta per 13 milioni e, accanto ai sindacati, contro la decisione di amministratori e dirigenti della Zucchi Falcina, si muovono il gruppo consiliare soresinese Rinnova Soresina e il Partito Democratico. Organizzata per giovedì 9 maggio alle 21 un’assemblea pubblica presso la sala Gazza di via Matteotti. “Ancora non si sa chi è il compratore – scrivono – il Bando era privato, in pratica un “vestitino” sull’unica offerta che corrispondeva alle condizione e ai criteri di gara. Le garanzie richieste non tutelano nessuno nella sostanza, sia sul piano dei posti di lavoro e dei posti letto che delle rette a carico degli ospiti. Noi siamo convinti che siano i cittadini a decidere su una scelta di tale portata, per questa ragione devono saperne di più. E’ un dovere dire loro come realmente stanno le cose e come si sono verificate condizioni uniche nella nostra Provincia.”.
Duro l’attacco contro Pdl e Lega, ritenuti responsabili della situazione della Zucchi Falcina, e contro il sindaco Monfrini. “Non è un caso – si legge nella nota diffusa da Rinnova Soresina e Pd – che alla guida della Fondazione lo stesso Sindaco non si è curato di mettere persone con una buona esperienza nella gestione di una azienda con 200 dipendenti ed un bilancio di 9 milioni di euro, benché fosse chiaro che le difficoltà e le complessità da affrontare fossero notevoli. Con due voti a favore e uno contro la decisione è stata assunta in un CdA blindato da Direttore, Avvocato consulente e Revisore dei conti. Ma attenzione, non facciamoci trarre in inganno, questa è stata solo una vergognosa manfrina finale, tutti erano già d’accordo per arrivare all’obiettivo della vendita. Le dimissioni ante e post non salvano l’anima di nessuno”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA