Cronaca

Incuria al cimitero, volte ammuffite e erba alta 'Cittadini sdegnati'

‘Ma il cimitero non è sempre stato uno dei vanti di quest’amministrazione? E’ così che lo tengono?’. Se lo chiede il consigliere comunale Pd Daniele Bonali, sollecitato da un gruppo di residenti dell’Incrociatello ad effettuare un sopralluogo al camposanto, tra intonaci che si distaccano, erba alta, marmi sconnessi e pericolosi soprattutto per la popolazione anziana che abitualmente frequenta questi luoghi. ‘E’ la prima volta che mi capita di essere tirato per la giacca dai cittadini’, dice. ‘Abbiamo cominciato il giro in una decina, a mano a mano si sono aggiunte un’altra trentina di persone che mi mostravano sempre più particolari, e devo dire che anche per me è stata una sorpresa vedere quanta incuria c’è in questo luogo che a a buon diritto può essere annoverato tra i percorsi turistici della città per la ricchezza dei suoi monumenti. Senza contare il valore della pietas per i defunti’.

Il giro comincia dietro gli androni del Voghera, dove si trovano i tumuli più umili. Alcuni sono visibilmente trascurati anche dai famigliari, i fiori sono secchi o inesistenti, ma la maggioranza è invece ben curata, la ghiaia sparsa tutta attorno ed evidentemente qualcuno ha dato del diserbante. Ma è difficile anche solo camminare tra una fila e l’altra, l’erba è cresciuta rigogliosa in queste settimane e ci si affonda fino a metà polpaccio. Girando verso l’androne II, si entra nella parte monumentale, la parte architettonica più prestigiosa, accanto alle opere scultoree delle tombe, ma le volte sono ammalorate e l’intonaco distaccato in più punti a causa delle  infiltrazioni e dei piccioni. La rete protegge chi vi transita sotto e trattiene anche vistosi pezzi di laterizio. I forni sono antichi, cesellati con decorazioni liberty e in gran parte ripuliti, ma le volte sono scrostate e ammuffite.  E nessuno sta più facendo manuntenzione nemmeno sulle coperture dell’androne, dove tra l’architrave e i capitelli in stile ionico spuntano erbe e poco più sopra perfino qualche arbusto. ‘Il marmo di Botticino è fragile, prima o poi qui qualche pezzo si stacca’, fa notare Bonali.

Ancora peggio la situazione sotto gli androni d’angolo dei muri perimetrali del cimitero, da cui si accede alle gallerie sottostanti. Qui si trovano le lapidi più vecchie, molti sono mancanti e il degrado è vistoso. ‘I cittadini pagano le tasse anche per la manutenzione e la cura del cimitero, è così che vengono utilizzati i soldi dei contribuenti cremonesi? E sì che mi pare che i servizi cimiteriali siano più che in attivo dal punto di vista delle entrate’.  In effetti i servizi cimiteriali sono in attivo e la costruzione del nuovo forno crematorio (per un importo di 1,7 milioni di euro)  offrirà in prospettiva ulteriori maggiori introiti. “A fronte dell’attuale introito annuale medio di bilancio di 150mila euro circa, si potrebbe arrivare a 330mila con 800 cremazioni l’anno e a 430mila con 1000?, si legge nella relazione accompagnatoria al progetto approvato all’inizio di marzo. La stima dell’incremento dei costi di gestione è del 40% rispetto all’introito, considerando che i consumi di gas metano si ridurranno notevolmente con il nuovo impianto e che i costi del personale dipenderanno dalle scelte gestionali. Il Comune prevede di rientrare dall’investimento in sette anni. Nel frattempo, non si può trovare qualche migliaia di euro per la cura del verde e delle strutture storiche?

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