Cronaca

Vigili negli oratori, i vicari cremonesi: 'Non siano solo interventi d'emergenza'

La notizia dell’intensificazione in estate della presenza dei Vigili urbani negli oratori per arginare episodi di bullismo e prepotenze, è stata oggetto di discussione da parte dei vicari di Cremona e dei membri della Focr (Federazioni Oratori Cremonesi). Ne è nato un documento in cui si mette nero su bianco il punto di vista dei preti che quotidianamente vivono la realtà degli oratori cremonesi. “Gli oratori – si legge nella nota – sono conosciuti e stimati dai ragazzi e dalle famiglie, come luoghi di incontro, socializzazione, proposta educativa; sono anche avvicinati da adolescenti che non sono interessati alla proposta cristiana e a volte esprimono situazioni di disagio e di problematicità, come accade anche negli altri contesti educativi: la famiglia – spesso assente o privatizzata -, la scuola – che denuncia un crescente affanno soprattutto nella fascia media -, i quartieri (presenza di gruppi nei parchi, nelle piazzette…)”.
“Da alcuni mesi – continuano i vicari – è partita una interlocuzione tra Federazione oratori, assessorati competenti e comitati di quartiere: i presidenti di questi ultimi hanno segnalato all’amministrazione alcune preoccupazioni che diversi oratori cittadini condividono e che suscitano la necessità di una risposta progettuale, condivisa, sinergica. Non si tratta di gridare all’emergenza per alcuni episodi di bullismo o di maleducazione – a volte in carico a ragazzi conosciuti dai servizi, dalla polizia locale, dagli insegnanti… -, ma di affrontare insieme la presenza di gruppi e singoli problematici. Gli oratori non sono né spazi insicuri né luoghi abbandonati: lo dimostra la presenza quotidiana di sacerdoti, genitori e volontari e la messa in campo da diversi anni di progetti di rilevanza educativa in relazione al protocollo d’intesa con l’Amministrazione. Alcune situazioni problematiche – spesso più evidenti del resto – ci sono e richiedono sinergia e strategie comuni”.
“Solo in questa ottica progettuale – proseguono – ha senso citare la collaborazione con la Polizia locale alla quale è stato richiesto di formulare alcune proposte per una presenza rinnovata sul territorio, in naturale e utile sinergia con gli assessorati, i quartieri e gli oratori. Resta di conseguenza fuorviante insistere su di una presenza emergenziale, addirittura repressiva, delle forze di polizia negli oratori. Più utile e soprattutto rispondente alla verità delle cose è parlare di una progettualità condivisa che pone in alleanza risorse, pensando non a questo o a quell’altro luogo, ma globalmente alla città. È impensabile e miope immaginare che alcuni fenomeni siano di competenza di alcuni luoghi e che esistano “specializzazioni negative”. Tutti gli oratori cittadini – nella loro misura – accanto ad altre agenzie educative svolgono un appassionato lavoro di formazione, animazione e proposta, nonostante e dentro le fatiche educative odierne. In tal senso alle risorse economiche, umane, strutturali messe in campo deve far riscontro una visione condivisa e una interazione tra i soggetti educativi: proprio lo spirito del Protocollo d’intesa sottoscritto da anni tra Comune di Cremona e oratori cittadini”.

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