Cronaca

Viale Po, cento alberi attendono di essere piantati ma è polemica sulla riqualificazione complessiva

Sopra, il progetto degli studenti del Vacchelli e lo spazio occupato da un platano malato tagliato in viale Po

Cento alberi aspettano da un mese di essere piantati in viale Po. Sono esemplari di Sophora Japonica, acquistati non dal Comune ma dall’impresa Beltrami secondo gli accordi presi per la costruzione di nuovi alloggi all’angolo tra via Giordano e via Mosa e su indicazione dei tecnici comunali. Ovvero, la ditta non ha pagato gli oneri di urbanizzazione, in cambio ha comprato un centinaio di piante da destinare al grande viale. Lì, infatti, muoiono – secondo le informazioni raccolte da Comune e Regione – dai sette ai dieci platani all’anno per cancro colorato. A terra ci sono già i segni per la collocazione dei nuovi esemplari e il Comune ha già provveduto – questa volta a sue spese – a prendere una siepe per 10-12mila euro ad integrazione di quella esistente, ma la pioggia ha letteralmente fermato le operazione di sostituzione. Intanto, dal Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa, Luci, arriva la polemica. “Ci chiediamo – scrive Luci – se sia opportuno partire con una ripiantumazione prima di provvedere alla sistemazione di ciò che sta sotto la strada: per anni ci hanno detto che il viale necessita di una riqualificazione globale che va dai marciapiedi alla pista ciclabile, dal manto stradale ai sottoservizi. Abbiamo avuto numerosi esempi, anche recenti, di tagli di piante a suo tempo posizionate male, in sovrannumero rispetto allo spazio disponibile o messe a dimora in tempi (tecnici) sbagliati rispetto ad altri lavori necessari. Ci pare quindi poco logico pensare di piantare alberi senza aver prima sistemato, per esempio, i sottoservizi, e comunque senza avere un progetto complessivo che riguardi viale Po e più in generale tutto il Quartiere Po. A questo proposito sarebbe interessante sapere in quale cassetto di quale ufficio comunale giace il progetto di riqualificazione dell’intero viale messo a punto da un gruppo di studenti e docenti dell’Istituto per Geometri Pietro Vacchelli”.
Dal Comune la giustificazione è sempre la stessa: non ci sono soldi per intervenire sul viale nella sua complessità, intervento per altro previsto nel piano delle opere pubbliche del 2009. Inoltre, la ripiantumazione non andrebbe guastata da eventuali lavori più estesi di riqualificazione della strada. “Ci lascia anche un po’ perplessi – continua Luci – la scelta dell’essenza destinata a sostituire i Platani. La motivazione ufficiale è che si tratta di “essenza dalla folta chioma che consentirà di mantenere il valore monumentale e l’impatto visivo che da sempre hanno contraddistinto il corso principale di accesso al centro città.” Bene, ma non c’era nessun tipo di pianta, tra quelle tipiche delle nostre zone, adatta a questo scopo? Era necessario ricorrere ancora una volta ad una specie importata da altri continenti?”
“Ben vengano interventi di riqualificazione della città – conclude Luci – ma devono essere interventi ragionati, condivisi e partecipati, dettati dalle vere priorità dei cittadini e della città intesa come organismo complesso che vive con e per gli esseri che la abitano. Anche se nell’immediato non porta ai risultati di facciata, che piacciono tanto ai politici”.

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