Cronaca

Tasse, la nuova Cosap mette a rischio gli eventi estivi all'aperto

Dopo la Tares, i cui aumenti (stando alle notizie nazionali) slittano a dicembre, scoppia il caso Cosap. La tassa sull’occupazione del suolo pubblico il cui nuovo regolamento preoccupa non poco le associazioni di categoria, soprattutto quelle che utilizzano piazze e strade per manifestazioni di ampio richiamo e che finora hanno usufruito dell’esenzione in virtù del carattere pubblico e ricreativo di questi eventi.

Il nocciolo della questione sta nell’interpretazione da dare alla denominazione di evento con “finalità commerciali”. Con la revisione delle modalità di calcolo della Cosap, sembra infatti che tutti gli eventi, ad esempio quelli che animano i Giovedì d’Estate, ricadano nell’ambito di applicazione del canone. Da cui fino allo scorso anno erano esclusi. I Giovedì rappresentano un appuntamento fisso e molto gradito a cremonesi e non, come dimostrano molte rilevazioni statistiche (recenti quelle dell’Ispo di Mannheimer e del Cersi). Quasi la totalità di questi eventi sono “di strada”: bancarelle artigianali e gastronomiche con specialità da varie parti d’Italia, mercatini tematici,  concerti, attività ludiche per famiglie che portano un po’ di svago nelle serate di luglio e agosto. Se questa categoria dovesse ricadere tra quelle con finalità commerciali sarebbe da quest’anno gravata dal canone di occupazione del suolo pubblico, andando così ad appensatire i bilanci in rosso che gli organizzatori già si sobbarcano per garantire l’animazione del centro. “Abbiamo chiesto chiarimenti al Comune sull’interpretazione da dare, ma non ci sono ancora stati forniti”, commenta Paolo Mantovani, presidente Botteghe del Centro. “Certo, siamo molto preoccupati, perchè questo significherebbe che la quasi totalità degli eventi che organizziamo sarebbe gravata da ulteriori costi, oltre a quelli che gli associati già si sobbarcano”.

Dei nuovi criteri di calcolo della Cosap dovrà tornare ad occuparsi la Giunta dopo un primo passaggio in Commissione consigliare lo scorso 25 marzo. In quella sede venne presentata la nuova filosofia seguita dall’amministrazione: semplificare  le modalità di conteggio per la quantificazione del canone dovuto per occupazioni temporanee, prevedendo tariffe giornaliere per metro quadrato il cui importo rimane ‘fisso’, con eliminazione del frazionamento in tariffa oraria ed i meccanismi di riduzione, maggiorazione e abbattimento delle tariffe, che caratterizzano il regolamento attuale. Il nuovo regolamento inoltre “mira  ad instaurare un rapporto di proporzionalità diretta fra durata dell’occupazione e ammontare del canone dovuto, in antitesi al principio che contraddistingue il vigente regolamento, in base al quale la tariffa viene abbattuta in funzione dell’aumento della durata dell’occupazione”, come si leggeva nella bozza.

Giuliana Biagi

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