Cronaca

Museo del Violino, la Fondazione tira dritto: tutti contro Salini "Il piano economico spetta al Cda"

In mattinata il sindaco Oreste Perri ha inviato agli assessori e a tutti i consiglieri comunali una nota esplicativa relativa al dibattito in corso sulla trasformazione della Fondazione A.Stradivari in Fondazione Museo del Violino, “per un ulteriore chiarimento circa alcune questioni sollevate”, scrive l’ufficio stampa del Comune. La nota è sottoscritta dal Comune di Cremona, dalla Fondazione Arvedi-Buschini, dalla Camera di Commercio, dalla Fondazione W. Stauffer, dal Banco Popolare e da Lafin S.p.A. Nel documento si ribadisce la scelta di non prevedere esponenti politici negli organi della nuova Fondazione, si affronta la mancanza del riferimento sull’apporto del Distretto culturale, la mancanza di un business plan e il ‘potere di veto’ affidato a sindaco e Fondazione Arvedi Buschini su bilancio e modifiche dello statuto. Ecco la nota completa.

A seguito del dibattito in corso relativo alla trasformazione della Fondazione “Antonio Stradivari”, si ritiene opportuno precisare quanto segue.

– La proposta avanzata dalla Fondazione Arvedi -Buschini, e poi  approvata in Assemblea dai soci fondatori della Fondazione Stradivari (Comune di Cremona, Camera di Commercio, Fondazione Stauffer, Banca Popolare di Cremona e Lafin), con la sola astensione della Provincia di non prevedere esponenti politici negli organi della nuova Fondazione Museo del Violino “Antonio Stradivari” nasce da una approfondita riflessione e dalla convinta volontà di far prevalere la competenza, la professionalità, l’esperienza rispetto alla appartenenza e all’attività politico amministrativa.

Non vi è nessuna ostilità nei confronti di coloro che ricoprono incarichi di natura politica, ma è necessaria una chiara distinzione di ruoli e compiti.

L’indirizzo e il controllo sono assicurati dal sindaco, presidente della Fondazione, cui lo Statuto assegna un potere effettivo e preponderante sulle scelte cruciali della Fondazione, che  non possono essere attuate senza il suo voto favorevole.

E’ altresì garantita la piena rappresentanza dell’Istituzione Comune poiché il sindaco, come ha dichiarato in Consiglio Comunale, periodicamente si relazionerà e confronterà con il Consiglio e le Commissioni.

La gestione e l’attività negli organismi della Fondazione, invece, dovrà essere affidata a soggetti preparati e competenti in materia che dovranno lanciare il Museo del Violino nel mondo: un compito che richiede professionalità elevate e specifiche.

L’elezione a Consigliere Comunale o Provinciale non porta automaticamente con sé la competenza in materia liutaria e museale.

– Nessuno mette in dubbio l’importanza e la rilevanza dell’apporto al Museo del Violino dato dal Distretto Culturale finanziato dalla Fondazione Cariplo per contribuire in quota parte all’avvio dei due laboratori dell’Università di Pavia e del Politecnico di Milano. Semplicemente, il mancato riferimento a tale apporto nello Statuto della nuova Fondazione nasce da una considerazione evidenziata dai legali e dai tecnici che hanno lavorato alla stesura dello statuto: il contributo economico del Distretto è “una tantum” e si esaurisce nel corso del 2013. Unicamente per questa ragione è stato ritenuto non corretto dai soci della Fondazione Stradivari inserire una collaborazione – limitata nel tempo – nel documento che stabilisce le regole per il funzionamento della Fondazione. E’ una valutazione tecnica, che non è frutto di mancata attenzione, considerazione o apprezzamento.

Le ulteriori, future, importanti attività del Distretto nell’ambito liutario e musicale saranno elementi di sinergia e complementarietà all’azione svolta dalla Fondazione Museo del Violino, così come lo saranno iniziative poste in essere da altri soggetti pubblici o privati, ma non per questo è stato previsto un riferimento nello Statuto. Vi è comunque la piena disponibilità a assicurare ulteriore riconoscimento al ruolo del Distretto con altre forme e modalità, senza preclusioni.

– E’ sbagliato e pretestuoso parlare di “potere di veto” assegnato al sindaco o alla Fondazione Arvedi.

C’è una premessa indispensabile da fare: il Comune di Cremona apporta nella nuova Fondazione il palazzo dell’Arte completamente ristrutturato, un museo interamente allestito, la collezione di strumenti ad arco di valore inestimabile, un contributo annuo di circa 300mila euro.

La Fondazione Arvedi – Buschini si è fatta interamente carico della sistemazione di piazza Marconi, dell’onere derivante dal restauro del palazzo e della creazione del Museo. A ciò si aggiunge la volontà di assicurare una concreta vicinanza all’avvio gestionale del nuovo Museo.  Gli altri soci della Fondazione Stradivari, ad esclusione della Provincia, che  a seguito delle decisioni governative scomparirà nel 2014, hanno assicurato da subito, in modo ammirevole, con grande slancio e convinzione, la volontà di mantenere il proprio apporto economico e collaborativo conferendo annualmente una quota di adesione per ovvi motivi sensibilmente inferiore al conferimento del Comune e della Fondazione Arvedi – Buschini.

Per garantire l’attuazione del progetto Museo del Violino e assicurare il rispetto degli obiettivi, è stato espressamente richiesto il voto favorevole del sindaco e della Fondazione Arvedi – Buschini su tre passaggi fondamentali: lo scioglimento della Fondazione Museo del Violino; la modifica dello Statuto e delle finalità; l’approvazione del bilancio. Nessun veto, quindi, ma una ulteriore tutela e garanzia ed un giusto equilibrio rispetto ai concreti impegni economici già assolti e assicurati per le successive tappe dai vari soci.

– Nel corso degli incontri che si sono succeduti nel tempo è stata messa a punto una prima e ragionata proiezione economica riferita alla gestione. Toccherà al nuovo Consiglio di Amministrazione e Assemblea della Fondazione mettere a punto un business plan accurato, frutto delle scelte strategiche che andranno a compiere, evitando che altri assumano, a priori, decisioni che spettano ai futuri amministratori rispettandone compiti e prerogative. La composizione societaria, inoltre, è ulteriore garanzia del rigore e dell’oculatezza che sarà posta in essere nelle politiche di bilancio della nuova Fondazione, realtà di diritto privato dotata di personalità giuridica, che assicura ai soci la responsabilità limitata al proprio apporto economico.

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