Cronaca

Osservatorio Arvedi Problema rumori in via di risoluzione

foto Sessa

A un anno di distanza dall’ultima convocazione,  si è tenuta nel pomeriggio di lunedi 18 marzo la riunione dell’Osservatorio Arvedi, organismo di vigilanza presieduto dall’assessore all’Ambiente Francesco Bordi e a cui hanno partecipato i tecnici dell’azienda, quelli dell’Arpa, una rappresentanza dei consiglieri del comune di Cremona e di Spinadesco e il comitato di quartiere. Un clima collaborativo e positivo, hanno dichiarato a fine seduta sia Bordi che uno dei rappresentanti di minoranza presenti in sala della Consulta, Alessia Manfredini, Pd. “Non siamo qui per nascondere i problemi, ma per comprenderli e risolverli”, ha commentato Bordi. I problemi principali sono quelli legati ai rumori e agli odori che fuoriescono dallo stabilimento di Cavatigozzi.

‘L’azienda – ha continuato l’assessore –  sta ultimando le tre azioni che consentiranno  una riduzione dell’impatto acustico dei botti- A maggio gli interventi saranno ultimati e dovrebbero portare a sensibili miglioramenti”. Tra questi, c’è un intervento di isolamento dei tetti e accorgimenti nella movimentazione dei materiali. Per quanto riguarda gli odori, sia l’Arpa che i tecnici dell’azienda hanno convenuto sull’esistenza del problema. Lo stesso Bordi,  la scorsa settimana era stato chiamato dai residenti per verificare il forte odore. L’Arpa ha analizzato una delle possibili cause, si tratterebbe di  una resina utilizzata per i refrattari. Visto il carattere saltuario dei cattivi odori non è ancora stato possibile intervenire, ma il problema è noto e la stessa azienda è interessata ad affrontarlo.

Inizialmente scettico sull’opportunità degli Osservatori, Bordi ha assicurato la volontà di riconvocare la riunione dopo l’estate, già a settembre: “Visto il carattere costruttivo degli interventi e la presenza di un Comitato di quartiere a carattere elettivo, che lo scorso anno non c’era, credo che sia interesse di tutti favorire lo scambio di informazioni. Spero si possa arrivare in tempi brevi a mettere a disposizione sul sito del Comune un link dedicato alle varie azioni che l’azienda sta portando avanti per minimizzare i problemi e anche per avvisare la cittadinanza quando si verificano eventi particolari.

Da ultimo, l’acciaieria ha installato misuratori in continuo per la diossina e nuovi filtri a carbone. “Man mano che le tecnologie si evolvono – conclude Bordi – e sono accessibili, l’azienda ha il dovere di utilizzarle in pratica”.

Critiche da parte di Ezio Corradi, vicepresidente Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia,  fatto allontanare dalla Sala della Consulta prima dell’avvio dei lavori.   Corradi ha ricordato all’Assessore Bordi “la mancata risposta da parte del Comune di Cremona alle sue due lettere del 20 agosto 2012 e del 5 ottobre 2012 riguardanti la prima  la richiesta del Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia di partecipare all’ “Osservatorio Arvedi”, mentre la seconda lettera poneva l’attenzione su una serie di richieste legate alla presenza dell’Acciaieria Arvedi sul territorio (rumori, fumi, inquinamento, sversamenti, scorie).

“Ci pare davvero stramba la forma di Osservatorio chiuso adottata dal Comune di Cremona: l’acciaieria Arvedi è in mezzo alle case di Spinadesco e Cavatigozzi e i suoi effetti si espandono su un’area vasta, tutt’altro che chiusa e che comprende anche i Comuni di Sesto ed Uniti, Acquanegra Cremonese, Crotta d’Adda, Monticelli d’Ongna, Castelvetro Piacentino (…). Da censurare le mancate risposte da parte del Comune di Cremona alle due lettere del Coordiamento Comitati Ambientalisti Lombardia e la scelta del Comune di Cremona rappresentato dall’Assessore all’Ambiente Francesco Bordi di tenere la riunione dell’ “Osservatorio Arvedi” riservata per i soli membri “nominati” e “chiusa” ai cittadini”.

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