Cronaca

Gegic/Gervasoni, confronto in procura Gegic resta in carcere

Foto Sessa

L’atteso confronto tra Carlo Gervasoni, ex di Cremonese e Piacenza, grande pentito dell’inchiesta sul calcio scommesse e Almir Gegic, considerato dagli inquirenti il capo del gruppo degli “zingari”, si farà. Lunedì prossimo alle 12,30, davanti al procuratore Roberto di Martino, ci sarà il faccia a faccia tra i due. Intanto per Gegic il gip Guido Salvini ha respinto la richiesta della misura degli arresti domiciliari avanzata dalla difesa che aveva proposto la misura meno afflittiva da scontare presso una casa presa in affitto dalla moglie del serbo. Dunque Gegic resta in carcere.

Per Salvini, “l’organizzazione di cui Gegic faceva parte aveva un’alta capacità inquinante e condizionante sui suoi associati”. Nella sua ordinanza, il gip fa riferimento all’interrogatorio di Gervasoni del 4 febbraio scorso davanti al procuratore: “Voglio aggiungere la seguente circostanza: dopo che ci furono i primi arresti, a giugno 2011, e prima di essere a mia volta arrestato a dicembre 2011, mi sono incontrato un paio di volte con Gegic e ho avuto con lui anche dei contatti via Skype. Io ero molto preoccupato in quanto già ad agosto 2011 ero stato squalificato e non potevo giocare per via delle prime emergenze dell’indagine. Pertanto ho riversato su Gegic le mie preoccupazioni. Gegic mi disse di non preoccuparmi in quanto si erano messi in contatto con il boss, intendendo quel tale di Singapore, e stavano cercando una soluzione economica, in particolare stavano valutando se c’era la possibilità di farmi acquistare da qualche squadra straniera. Naturalmente Gegic mi ingiunse di non dire niente delle cose di cui ero a conoscenza. Non mi era chiaro se la mia squalifica avesse una valenza anche all’estero, impedendomi di giocare”.

Gervasoni ha anche parlato dei contatti precedenti a Lazio-Genova attivati via Skype da Gegic e Ilievsky con Zamperini al fine di raggiungere poi Mauri, degli incontri successivi con Gegic a Cernobbio e della somma di 20mila euro ricevuta dallo stesso Gervasoni, e anche da Zamperini, “per la loro intermediazione”. Ha parlato delle telefonate avvenute in sua presenza tra “Gegic e Ilievsky con il boss di Singapore riguardanti specificamente le manipolazioni di partite”, “della somma di 400mila euro investita da Gegic per Lecce-Lazio” e della “somma di circa 17mila euro” ricevuta dallo stesso Gervasoni “in un bar di Legnano in relazione a tale partita”, “dei contatti tra Gegic e Iacovelli in relazione alla partita Palermo-Bari” e “degli incontri tra Gegic e Gritti all’inizio dell’attività illecita in Italia”. Nell’ordinanza, il giudice Salvini fa notare che “si tratta degli aspetti più sensibili dell’indagine su cui Gegic ha mantenuto un assoluto silenzio”. “E’ quindi complessivamente assai probabile”, secondo il gip, “che Gegic abbia sin dall’inizio operato la scelta di ‘coprire’ con una versione del tutto falsa o comunque ampiamente circoscritta, gli argomenti più ‘sensibili’ per l’indagine, e cioé la manipolazione delle partite di Serie A e il ruolo del gruppo di Singapore. Cercando, così, con la presentazione all’Autorità giudiziaria italiana, di ottenere il massimo vantaggio con il minimo danno per sé e per gli altri associati”.

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