Cronaca

5 Stelle e Pd verso il Parlamento Toninelli: 'Qualche grillino con Bersani' Pizzetti: 'Vado al Senato per scioglierlo' Fontana: 'La strada è strettissima'

Da sinistra, Toninelli, Fontana e Pizzetti

Venerdì 15 marzo l’insediamento di Camera e Senato. E i parlamentari cremonesi, protagonisti di questa fase, si stanno preparando al tour de force per la creazione del nuovo governo. Il primo commento arriva da Danilo Toninelli, cremasco del Movimento 5 Stelle, eletto per la prima volta alla Camera: “Di fiducia non se ne parla”, ha detto Toninelli relativamente all’eventuale appoggio ad un governo Bersani. “Non escludo che qualcuno del Movimento intenda votarla, e magari lo farà anche uscendo dal gruppo e andando nel gruppo misto. E’ meglio che chi non è in linea lo dica subito”, prosegue. E racconta l’assedio dei giornalisti: durante il ‘conclave’ grillino a Roma: “Non potevi aprire una finestra dell’hotel e subito sbucava un microfono. I giornalisti hanno preso d’assalto i più deboli tra di noi, e quelli hanno rilasciato dichiarazioni, senza rendersi conto che così parlano a nome del Movimento”, afferma.
“Questo è il parlamento più riformista che ci sia mai stato per caratteristiche degli eletti e per culture politiche presenti – ha commentato Luciano Pizzetti del Pd – Non c’è mai stata questa propensione al cambiamento, la questione è se si vuole farla fruttare oppure no. Se si tornerà al voto questa opportunità sparirà con il rischio di riconsegnare il governo a forze vecchie. Mi auguro che gli otto punti di Bersani siano sufficienti e che il Movimento 5 Stelle non manifesti la convergenza di governo nonostante ci sia una convergenza di merito”. E il ‘governissimo’ con Pdl può essere una soluzione alternativa? “Con il Pdl abbiamo già tentato di convergere su alcuni temi, ma non ci siamo riusciti e non ci riusciremo certo adesso. Come possiamo riformare lo Stato con persone che hanno impedito il falso in bilancio o che manifestano contro i magistrati? L’unica soluzione è il rapporto con forze nuove. I grillini non rifiutino la convergenza sulla base di un pregiudizio politico perché il paese è affamato di riforme. Per esempio, io vado in Senato con l’obiettivo di scioglierlo perché credo nel mono cameralismo”.
Preoccupata per gli scenari futuri la deputata Cinzia Fontana del Pd: “Sappiamo tutti che la strada è strettissima e via di uscita è difficoltosa da individuare, credo che per i numeri usciti dal nostro partito ci impongono di essere coloro che fanno la proposta. Sono convinta che il progetto di Bersani (io mi presento con gli 8 punti) sia un’opportunità per agire fino in fondo il cambiamento che auspichiamo. Saranno gli altri gruppi a dover stavolta dire si o no. La responsabilità dei grillini è questa: sono diventati parte dell’istituzione, ora devono fare le scelte perché è su quelle che ci si misura. Se – prosegue – riterranno di  non sostenere la proposta di Bersani è chiaro che sarà tutto più complicato. A loro rimane in capo la responsabilità di dire no a proposte sulle quali hanno costruito il loro consenso”.
Non manca da parte di Cinzia Fontana un appunto a tutte le promesse di cambiamento del Movimento 5 Stelle: dalla casa in comune, all’arrivo a piedi in Parlamento. “Sono sincera, c’è il rischio che l’attenzione sia concentrata più su questi elementi che lasciano il tempo che trovano, rispetto ai problemi veri che sono da risolvere. I deputati del Movimento 5 Stelle andranno a piedi in Parlamento? Ma dico: secondo loro io in questi sette anni con cosa ci sono andata? A cavallo?”

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