Cronaca

Fondazione Mdv, Quinzani: "Il Comune sia più rappresentato"

Prima seduta della commissione cultura in Comune per discutere dello Statuto della Fondazione “Museo del Violino Antonio Stradivari”. Il sindaco Perri ha illustrato i punti salienti del documento, riepilogando il tortuoso iter che ha portato alla versione (per ora) definitiva: la settima in poche settimane. Prevenendo le obiezioni circa il mancato coinvolgimento dei consiglieri durante la stesura, il sindaco ha spiegato le difficoltà incontrate nella stesura del documento dopo che la spending review aveva impedito la costituzione di nuovi soggetti giuridici partecipati dal Comune. Si è dunque reso necessario dotare l’esistente fondazione Stradivari di una nuova carta fondativa, facendo entrare la fondazione Arvedi-Buschini artefice del recupero dell’immobile e della piazza. “Ma quando crei un nuovo soggetto – ha aggiunto il sindaco – sei totalmente svincolato, mentre quando, come in questo caso, modifichi l’esistente, i vecchi soci hanno voce in capitolo”. L’immobile di palazzo dell’Arte, ha sottolineato il sindaco, “prima valeva 6 miloni e ora ne vale 18. Sarebbe stato impossibile, senza l’intervento del privato, valorizzare questa struttura, dobbiamo ringraziare chi ce lo ha consentito. Vorrei che questo museo venga ricordato come un’opera che ha consentito il rilancio economico e culturale della città”. Il consigliere Pd Daniele Bonali si è espresso polemicamente sulla mancata consultazione delle minoranze, ricordando le numerose solllecitazioni rivolte in due anni al sindaco affinchè l’ente gestore del Museo potesse esprimere gli orientamenti di tutte le forze politiche. Così venne fatto per la fondazione del Teatro Ponchielli, ha aggiunto Bonali, “la condivisione è l’essenza della democrazia. Mi chiedo a questo punto che senso abbia che noi siamo qui, si è esclusa dalla discussione una parte della città”.

Stessa linea del consigliere Ferdinando Quinzani: senza recriminare il mancato coinvolgimento, ha chiesto che lo statuto venga modificato nella parte riguardante la rappresentanza del consiglio comunale all’interno del Consiglio generale, organo di indirizzo paragonabile all’assemblea dei soci. “Il Comune – ha detto – è rappresentato sia nel Cda, sia all’interno dell’assemblea, dagli stessi due soggetti, il sindaco e un altro membro. L’organo decisionale, il Cda, è bene che sia snello e prenda rapidamente le decisioni, ma non capisco perchè l’assemblea, organo di indirizzo, che tra l’altro deve vigilare sull’operato del Cda, non possa essere maggiormente rappresentativo del Consiglio comunale. Propongo quindi la presenza nel consiglio generale di tre consiglieri, due di maggioranza uno di minoranza, oltre al sindaco. Analogamente potrebbe essere aumentata la rappresentanza della  Fondazione Arvedi Buschini”.

Stupore è stato poi espresso da Quinzani per la norma dell’incompatibilità assoluta dei politici all’interno degli organi della Fondazione. Ampie rassicurazioni sono state fornite sul fatto che sia l’immobile che la collezione storica dei violini che vi saranno trasferiti, restano di proprietà comunale e al Comune torneranno se la Fondazione dovesse sciogliersi (entrambi sono concessi in comodato gratuito).

La commissione tornerà a riunirsi domani (1 marzo) per le votazioni; l’11 marzo è previsto il voto in Consiglio. Anche la Provincia dovrebbe fare altrettanto.

g.b.

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