Cronaca

Museo del Violino, fuori i politici e pure i candidati

Sarà una Fondazione senza politici e senza gettoni di presenza, quella che gestirà il nascituro Museo del Violino a Palazzo dell’Arte. Lo prevede il nuovo Statuto della Fondazione Stradivari, approvato la scorsa settimana dalla Giunta del comune di Cremona e che mercoledì pomeriggio approderà in commissione Cultura (con un supplemento di discussione già messo in calendario per il 1 marzo). Gli organi gestionali e tecnici della Fondazione infatti non potranno avere al proprio interno persone elette o anche solo candidate a ruoli pubblici quali consigli e giunte comunali, provinciali, regionali e tantomeno possono essere membri del Parlamento o parte del Governo. Fa eccezione il sindaco pro- tempore, cui viene assegnata di diritto la carica di presidente. La stessa, drastica esclusione da qualsiasi carica elettiva di natura politica  vale anche per gli organi tecnici della Fondazione, quali i revisori dei conti, per la Consulta dei Sostenitori, come pure per il presidente onorario. Dunque, una precisa volontà di evitare qualsiasi intromissione politica nella gestione della nuova Fondazione Stradivari che assorbirà, accanto a tutte le funzioni caratteristiche della ex Triennale, anche il decisivo compito  di gestire il Museo del Violino, pedina essenziale per l’accreditamento della liuteria quale bene immateriale dell’umanità sancito dall’Unesco.
La Fondazione si avvarrà di un Consiglio Generale, con compiti di indirizzo, composto da due membri indicati dal Comune (di cui uno il sindaco); due membri indicati dalla fondazione Arvedi Buschini (da poco entrata quale socio fondatore nella Stradivari); altri due componenti scelti tra gli altri Fondatori e uno scelto dalla Consulta dei soci Sostenitori. Il Consiglio di amministrazione sarà formato da quattro componenti oltre al sindaco. Organo consultivo e propositivo sarà la Consulta dei Sostenitori.
Lo Statuto, una volta passato in Commissione, dovrà essere definitivamente approvato dal consiglio comunale e altrettanto dovrà avvenire per l’amministrazione provinciale, la Camera di Commercio e la fondazione Stauffer.

g.b.

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