Cronaca

Polizze taroccate, Guaglione si tira fuori e accusa Aruta

Ultimi interrogatori di garanzia per gli altri due arrestati della vicenda sulle polizze assicurative taroccate.  Massimiliano Muto, 42 anni, residente a Napoli, detenuto a Trento, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Eugenio Guaglione, 40 anni, napoletano, ha reso dichiarazioni.

Dopo alcuni giorni di latitanza, il 40enne, difeso dagli avvocati Massimo Tabaglio e Sabina Morgera, si è costituito domenica pomeriggio ed ora è rinchiuso nel carcere di Avellino. Ieri è stato interrogato. Al giudice, Guaglione, che non abita più in provincia di Cremona da un paio d’anni, ha detto di aver acquistato auto usate da rivendere al dettaglio e di essersi recato in territorio cremonese dall’agosto del 2011 in poi esclusivamente per acquistare auto da alcuni rivenditori. Ha poi aggiunto di essersi presentato presso l’agenzia Unipol di Cremona, della quale era cliente, per le polizze assicurative della sua Jaguar e del suo ciclomotore. Guaglione ha raccontato di aver conosciuto Giuseppe Aruta a Cremona. “Me l’ha presentato il mio ex cognato Massimiliano Muto a casa di Patrizio Salvatore in provincia di Cremona”. “A mero titolo di cortesia”, ha sottolineato, “ho accompagnato Aruta con la mia auto, visto che non aveva la patente, all’agenzia Unipol di Cremona, presso la Fondiaria-Sai e all’agenzia Axa in provincia di Cremona”. A detta di Guaglione, l’unico suo interesse nei confronti di Aruta “era solo quello di vendergli un’auto tra quelle nella mia disponibilità”. “Poi ad Aruta”, ha poi aggiunto, “non ho più venduto alcuna auto, né so se egli effettivamente abbia stipulato o meno delle polizze nelle agenzie presso le quali l’ho accompagnato. Invece al mio ex cognato Muto ho venduto un’auto per la fidanzata, ma non l’ho mai accompagnato in alcuna agenzia assicurativa. Solo una volta nel 2011 insieme a lui ho accompagnato Aruta all’Axa”. Guaglione ha poi detto di non conoscere la società “Consorzio Logistica e Trasporto srl”, di non aver mai accompagnato Patrizio Salvatore presso agenzie assicurative e di non essersi mai presentato “come agente di chicchessia”. “Non posso affermare né escludere”, ha concluso, riferendosi al fatto di aver accompagnato Aruta all’Axa, che sia  stato lui a qualificarsi come agente del Consorzio, “perché ho aspettato quasi tutto il tempo fuori e non so di preciso cosa abbia fatto in agenzia”.

Già sottoposti ad interrogatorio, Patrizio Salvatore si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Giuseppe Aruta ha risposto alle domande del giudice Guido Salvini puntando il dito in particolar modo contro Guaglione.

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